Terme, Leopoldine in vendita

L'eventuale acquirente potrebbe abbandonare il progetto Fuksas

Da sinistra, Rucco, Brogioni e Motroni

Da sinistra, Rucco, Brogioni e Motroni

Montecatini 15 febbraio 2017 -  Le Terme sono pronte a vendere il complesso Leopoldine a un privato capace di completare i lavori per la realizzazione della piscina e del centro benessere, fermi ormai da sei anni. Il nuovo proprietario della struttura, una volta completata l’opera, affiderebbe la gestione dell’immobile a un operatore con grande esperienza nel settore. Il progetto ideato da Massimiliano Fuksas, inoltre, potrebbe essere abbandonato a favore di una soluzione meno costosa e più funzionale. La possibile cessione delle Leopoldine è stata confermata ieri mattina da Carlo Brogioni, amministratore unico delle Terme, durante l’audizione tenuta davanti alla commissione consiliare per il controllo delle società partecipate.

 

“Se troveremo il soggetto in grado di acquistare il cantiere e completarlo – ha sottolineato – affidandone poi la gestione a una realtà capace di rendere remunerativo questo immobile, andremo a concretizzare la vendita. Abbiamo avuto numerosi incontri positivi con esponenti delle categorie cittadine. Lo smantellamento del cantiere non ci interessa, in ogni caso dovrà essere rivisto anche il progetto”.

 

Il bando relativo all’eventuale cessione delle Leopoldine potrebbe essere pubblicato tra due mesi. Brogioni ha mantenuto il massimo riserbo sui nomi dei soggetti interessati, ma in città si parla con insistenza di una cordata guidata da Giovanni Fiori, ex amministratore unico dell'azienda, che avrebbe preso contatti per l’acquisto delle Leopoldine. Il gruppo Quadrio Curzio, titolare delle Terme di San Pellegrino e altre realtà italiane, è da tempo interessato a rilevare la gestione dell’immobile, una volta completato. L’eventuale cessione delle Leopoldine, che, comunque, deve passare da un bando pubblico, potrebbe portare circa 10 milioni di euro, una somma capace di ridurre in modo sensibile l’indebitamento della società.

 

“Riguardo al resto dell’azienda – ha proseguito Brogioni – la proprietà, Comune e Regione, intende rimanere solo come immobiliare, cedendo la gestione a un soggetto terzo. In questo modo, potrebbe essere confermata la proprietà pubblica di Tettuccio, Excelsior e Redi”.