Terme, il confronto sui possibili interventi pubblici

Le proposte di Forza Italia in consiglio comunale

L'interno delle Terme Tettuccio

L'interno delle Terme Tettuccio

Montecatini Terme, 29 novembre 2016 - Esiste ancora la possibilità di un intervento pubblico per salvare e rilanciare le Terme? L’argomento è assai bollente e, ieri sera, ha fatto molto discutere maggioranza e opposizione in consiglio comunale. Forza Italia, ormai da qualche mese, attraverso le valutazioni del commercialista Franco Pacini, ritiene che i margini di intervento da parte di Regione e Comune esistano e offrano ampie possibilità. L’amministrazione di Enrico Rossi, in base all’analisi del professionista, dovrebbe pagare 16 milioni di euro di sovrapprezzo relativo al pacchetto azionario che, dal 50%, l’ha portata a essere titolare del 66%.

A questa somma, dovrebbe essere aggiunta quella relativa a un potenziale mutuo, che sarebbe sottoscritto dal Comune, a vent’anni, con la garanzia della tassa di soggiorno, dal quale potrebbero arrivare 20 milioni. L’azienda, in questo modo, potrebbe fare affidamento su ben 36 milioni, una cifra in grado, senza dubbio, di metterla in sicurezza. Ma, proprio questa ipotesi registra le maggiori contestazioni da esperti in diritto tributario e commerciale. La tassa di soggiorno, infatti, è un’entrata variabile e non sempre certa, nell’effettiva portata, oltre a poter essere cancellabile dalla legislazione italiana.

Il Comune, in parole povere, oltre a non essere in grado di poter offrire la garanzia della stessa somma ogni anno, potrebbe ritrovarsi all’improvviso senza questa voce. Senza dimenticare, a detta di questi esperti, che la Corte dei Conti potrebbe avere da ridire su un’azione di questo tipo, oltre al fatto che ben poche realtà creditizie potrebbe impegnarsi. Un investimento del genere, secondo gli esperti più critici, andrebbe a configurarsi come un vero e proprio aiuto di stato, azione sanzionabile dall’Unione Europea, nei confronti delle Terme.

Meno dubbi, anche secondo gli esperti più critici, sembrano esserci nei confronti del pagamento del sovrapprezzo relativo alle azioni dell’azienda, da parte della Regione. In merito a una scelta del genere, sempre che possa esistere la disponibilità dell’amministrazione di Enrico Rossi, sarebbe comunque necessaria una rivalutazione completa dell’azienda anche in base ai criteri più recenti, che uniscono i valori degli immobili alla effettiva redditività delle impresa.

Il Comune, da parte sua, appare intenzionato ad andare avanti con la strada della privatizzazione, anche della proprietà, delle Terme. L’amministrazione di Montecatini resterebbe all’interno della proprietà con una quota variabile tra il 10% e il 20%, mentre la Regione sembra intenzionata a uscire del tutto.