"Leopoldine, il progetto venne condiviso da Regione e Comune"

L'ex sindaco Ettore Severi risponde all'amministratore unico delle Terme

Ettore Severi

Ettore Severi

Montecatini 27 novembre 2016 - “Il dato più evidente relativo al bilancio 2015 delle Terme è quello che conduce a calcolare un valore di continuità nell’ipotesi dell’eliminazione del debito di 20 milioni di euro per il progetto Leopoldine e ciò dimostra quanto megalomane e sciagurata sia stata questa scelta senza la preventiva formazione di un serio progetto economico e finanziario”. Le affermazioni contenute nella relazione relativa all’attività dello scorso anno dell’azienda, redatta dall’amministratore unico Carlo Brogioni, scatenano la reazione dell’ex sindaco Ettore Severi.

“La scelta di avviare il cantiere per la piscina termale alle Leopoldine – risponde l’ex responsabile dell’amministrazione di centrodestra – faceva parte di un complesso e ambizioso progetto di ristrutturazione di tutto il comparto termale, scelto e condiviso da tutta la città, nelle sue massime espressioni politiche e imprenditoriali, condiviso dai soci pubblici Comune e Regione e affidato all’architetto Massimiliano Fuksas che ne realizzò il master plan. Progetto ambizioso che ancora oggi mi sento in dovere di difendere, motivato dalla forte volontà di Montecatini di ridare orgoglio al marchio termale”.

Severi ricorda che “il business plan fu tracciato dal cda delle Terme con il supporto di Fidi Toscana, validato poi dalla società di controllo Reag, imposta da Bnl, al fine di approvare il famoso mutuo finanziario. Per completare il finanziamento restavano l’alienazione dei beni non strategici dell’azienda e il finanziamento a fondo perduto del ministero dei beni culturali, concesso nel 2009”. L’ex sindaco chiede a Brogioni se abbia “mai partecipato nel passato alle attività di programmazione della nostra città termale?

Si è mai documentato sui passaggi degli organi amministrativi delle Terme degli ultimi dieci anni, nonché sui deliberati assembleari dei soci pubblici con relativi mandati consiliari? Bastava documentarsi e interpellarle persone coinvolte fin dall’inizio del progetto e avere un po’di umiltà e ascoltare le buone ragioni che suggerirono, a suo tempo, di intraprendere questo programma. Un programma che, a distanza di anni, viene ancora riconosciuto dalla stessa dirigenza delle Terme e, presumo, dai soci, come utile, se non indispensabile, a un vero rilancio termale, e risulta ancora appetibile a eventuali investitori privati, così come il marchio e il richiamo storico-culturale della città.

La Regione si affida a freddi e declamatori contabili al fine di presidiare le Terme, sicuramente utili al fine di frenare emorragie e sprechi, ma inaccettabili nelle loro ragioni, se il processo non venga accompagnato da una seria via d’uscita da questa situazione. Caro Brogioni, mi consenta di prendere in prestito un recente spot pubblicitario della Coop, quindi non di parte: Chi davvero aiutar vuole, dimostri più fatti e non parole!”