Terme, l'assemblea dei soci esamina il valore degli immobili

A novembre la votazione del bilancio 2016

Carlo Brogioni, amministratore unico delle Terme

Carlo Brogioni, amministratore unico delle Terme

Montecatini 22 ottobre 2017  - Le Terme affrontano un’altra settimana decisiva per le sorti dell’azienda. L’assemblea dei soci, Regione e Comune, convocata per mercoledì 25, dovrà affrontare le ultime perizie fatte sui valori dei beni immobili, un elemento fondamentale della continuità per questa impresa. Come ha spiegato nei giorni scorsi l’amministratore unico Carlo Brogioni, le stime, anche se prudenti, sembrano andare incontro alle aspettative della società. Superato questo passaggio, i soci saranno chiamati a convocare, entro 15 giorni, la seduta per l’approvazione del bilancio 2016 dell’azienda, un momento atteso ormai da mesi. 

Il bando per la cessione delle quote di maggioranza dell’azienda, inizialmente previsto per la fine di settembre, dovrebbe essere pronto più o meno in questo periodo, anche se la Regione non è nuova a colpi di scena nella complessa vicenda. Intanto, sul fronte sindacale, arrivano voci critiche verso la proprietà delle Terme. I rappresentanti del personale guardano con apprensione le ipotesi legate al possibile avvio di un concordato preventivo in continuità, come emerso anche dalle dichiarazioni rilasciate dall’amministratore unico Brogioni, o del piano B di cui si parla in Regione nel caso in cui non dovesse concretizzarsi la vendita delle quote azionarie. 

«Esprimiamo viva preoccupazione – dicono Uil-Tucs e Fisascat-Cisl – per l’indifferenza sin qui dimostrata sulla questione dai vertici e da Comune e Regione. Nessuna delle due amministrazioni sta rispondendo alle sollecitazioni delle organizzazioni sindacali. Il Comune non ha neppure detto nulla sulla richiesta di incontro che, ormai, risale a più di un mese fa».  I sindacati sottolineano loro apprensione per «certe notizie che aumentano il disagio dei dipendenti, stagionali e indeterminati».

«Questi lavoratori, nonostante i molteplici disagi affrontati ogni giorno, continuano a portare a termine il proprio lavoro con zelo e senso di responsabilità, impegnandosi in prima persona nella speranza che le Terme possano tornare a essere quelle di un tempo. Condividiamo assolutamente il disagio dei dipendenti, benché non sia nostro uso sollevare clamori né dare credito a presunti concordati o misteriosi piani B. Denunciamo inoltre il fatto - concludono -  che, nonostante il percorso costruttivo avviato a suo tempo con la Regione, a oggi non abbiamo nessun riscontro. Questo, oltre a non capire, in considerazione delle condizioni in cui versa l’azienda, quale sia il ruolo di alcune figure dirigenziali».