San Domenico, ricorso al Tar della Polima

La cooperativa è stata estromessa dalla gestione dal cda

La casa di riposo San Domenico

La casa di riposo San Domenico

Pescia, 29 marzo 2017 - Non si finisce mai di parlare di San Domenico. Stavolta a dire la sua è Salvatore Licata, presidente della cooperativa sociale Polima di Vercelli, “fatta fuori” dal consiglio di amministrazione della casa di cura pesciatina in quanto ritenuta inadempienti in alcuni elementi qualitativi ed economici presenti nel bando di gara per la gestione. In una lunga lettera a La Nazione, Licata respinge le accuse e garantisce che la "cooperativa ha mantenuto livelli qualitativi molto alti nel rispetto di quanto indicato nel capitolato del bando". Ma, si rammarica Licata, "sin dai primissimi giorni, alcuni soggetti hanno cercato di sminuire il lavoro e lo sforzo fatto da Polima per riportare la situazione del San Domenico, già disastrosa da mesi prima del nostro arrivo, alla normalità".  Licata non cita alcuno ma è sicuro che l’atteggiamento di queste persone "hanno infangato l’operato di Polima. Ci sono state addebitate delle lamentele di parenti degli ospiti su presunti disservizi risultate poi non vere quando, a dicembre, si è tenuta una riunione congiunta tra Polima, San Domenico e i parenti degli ospiti".

Per Licata "era già evidente la volontà di “far fuori la Polima” in quanto il consiglio di amministrazione del San Domenico non ha mai provveduto alla sottoscrizione del contratto entro i termini previsti dalla legge, ma hanno commesso altre  violazioni per poter fare apparire Polima come inadempiente e quindi, per ultimo, revocare la concessione". Polima ha provveduto ad inoltrare ricorso all’autorità competente che accerterà le violazioni segnalate. "Ad oggi, il Tar della Toscana con decreto ha accolto la nostra istanza cautelare fissando a breve la camera di consiglio per la discussione del caso". Licata contesta infine il recente affidamento in concessione per sei mesi alla cooperativa sociale Elleuno di Casale Monferrato. "Lascia qualche dubbio sia per la procedura svolta per l’assegnazione sia per il danno economico che il San Domenico è disposto ad accettare. Polima versava nelle casse del San Domenico 300mila euro annui, il nuovo affidamento seppur temporaneo prevede una cifra di gran lunga inferiore".