Sicurezza, Bellandi contestato dai partecipanti al sit-in

Trecento persone alla manifestazione organizzata dalla madre del giovane aggredito

Marina Azara ha contestato il sindaco Bellandi

Marina Azara ha contestato il sindaco Bellandi

Montecatini 4 novembre 2017 - E’ sfociato in una plateale contestazione nella sala del consiglio comunale di Montecatini il sit-in organizzato ieri pomeriggio da Marina Azara, madre di Roberto Bollero, il ragazzo di 18 anni massacrato di botte e rapinato in via Merlini, la notte di Halloween. Oltre 300 persone hanno voluto esprimere il proprio sostegno al ragazzo e alla donna, presentandosi in viale Verdi. Genitori, coetanei di Roberto e anziani: persone delle fasce di età più diverse sono corse davanti al municipio per dire di no alla violenza. 

 

Azara è rimasta commossa per la grande partecipazione popolare: «Sono onorata – ha esordito – della presenza di questa gente buona. Il sostegno delle persone della nostra Montecatini mi rende felice. Non potete immaginare lo strazio che prova un genitore quando avvengono fatti simili. La città vive ormai da anni sotto schiaffo e non riusciamo a essere tranquilli e felici. Voglio che le persone sane escano e si indignino. Roberto è un figlio di Montecatini, aggredito in modo selvaggio e crudele. Adesso per un mese potrà nutrirsi soltanto con una cannuccia per le lesioni causate dai suoi aggressori. Il sindaco e la giunta devono fare qualcosa in più per chi paga le tasse».

 

Il sindaco Giuseppe Bellandi, che doveva partecipare alla seduta del consiglio comunale pochi minuti dopo, è sceso dall’ufficio per incontrare la donna. Il colloquio, almeno in questa prima parte, si è svolto in modo pacato e civile, nonostante qualche fischio e contestazione di altri presenti. «Prima di tutto – ha detto il sindaco – voglio esprimervi la mia solidarietà: queste cose non devono succedere. Sono il primo a sperare in una repressione dura da parte delle forze dell’ordine». La madre ha sollecitato l’amministrazione a svolgere azioni più concrete. «Servono fatti, non discorsi – ha replicato verso Bellandi – lei vede che cosa c’è in giro in città. Il Daspo urbano è rimasto inutilizzato. Dovreste bussare nelle case. I vigili hanno paura di farlo».

 

Al momento dell’avvio del consiglio, numerosi partecipanti al sit-in si sono spostati all’interno del municipio, riempiendo come non accadeva da anni la sala dell’assemblea. Bellandi, nelle comunicazioni iniziali, ha ricordato l’aggressione.  «Solidarietà al giovane e alla famiglia – ha detto – anche se sul discorso sicurezza sono state dette parole in cui non mi riconosco, come l’accusa di ipocrisia. Da parte nostra vengono portati avanti i controlli sugli affitti coi vigili urbani, in collaborazione con la guardia di finanza. La polizia municipale non ha paura».

 

In reazione a queste parole, Azara ha iniziato a urlare. «Come ha detto il colonnello Lucio Pica, durante l’ultima riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza – ha proseguito Bellandi – sulla sicurezza abbiamo fatto molto e molto dobbiamo fare. Il blocco delle assunzioni delle forze dell’ordine è stato fatto anni fa a Roma, ma ora sta per essere sbloccato il concorso della polizia che consentirà di avere altri agenti. Chi ha bisogno può venire a bussare alla mia porta». Quest’ultima frase ha fatto infuriare Azara («Sono scioccata dalla risposta») che ha lasciato sdegnata la sala, mentre fra il pubblico si è cominciato a contestare Bellandi, senza comunque creare disordini.