"Auto immatricolate in Romania e Bulgaria per risparmiare sull'assicurazione"

L'allarme del sindacato di polizia Coisp: "Situazioni che possono creare reati"

Le forze dell'ordine controllano le auto immatricolate nei paesi dell'Est

Le forze dell'ordine controllano le auto immatricolate nei paesi dell'Est

Montecatini 6 ottobre 2017 - «Le automobili con targhe della Romania e della Bulgaria sono aumentare in modo esponenziale, in questi ultimi anni, a Montecatini. Molti proprietari di veicoli italiani fanno questa scelta per pagare un’assicurazione inferiore, ma il rischio è quello di trovare carte di circolazione contraffatte per non sottostare alla revisione del mezzo, richiesta in modo più frequente nei due paesi dell’Est». E’questa la riflessione lanciata da Antonio Rovito, segretario provinciale del sindacato di polizia Coisp, in seguito al convegno organizzato ieri nella sala del consiglio comunale sulla «Nuova frontiera del falso documentale». 

Dalle carte di circolazione alle patenti, senza dimenticare le carte di identità, le contraffazioni possono riguardare molti aspetti importanti legati al corretto funzionamento della circolazione stradale.  «Alcuni proprietari di automobili – prosegue Rovito – hanno deciso di immatricolare il mezzo già in loro possesso in Romania o Bulgaria perché le assicurazioni, nei due paesi, costano un terzo rispetto alle nostre. Il problema vero, però, arriva con la revisione del mezzo che in Italia, la prima volta, è prevista dopo quattro anni, per poi diventare biennale. Nelle due realtà dell’Est, invece, si inizia con quattro anni, per poi proseguire con due e, alla fine, passare a un controllo annuale. Ecco quindi che, per il proprietario italiano, il costo di questa voce viene ad aumentare. Gli esperti intervenuti durante il nostro convegno hanno mostrato in modo dettagliato come è possibile contraffare questo e altri documenti».

L’immatricolazione in Romania e Bulgaria viene curata da apposite agenzie, spesso contattabili anche tramite Internet, che in molti casi possono far diventare il mezzo di proprietà di una società o di un’altra persona residente all’estero. Il veicolo, comunque, rimane a tutti gli effetti nella disponibilità dell’effettivo proprietario.  «Procedure del genere – sottolinea il sovrintendente in servizio al commissariato di Montecatini – possono anche servire a nascondere le automobili rubate o altri mezzi, rendendole invisibili agli occhi della giustizia. Ecco perché il fenomeno deve essere monitorato in maniera attenta e puntuale».

Il segretario provinciale del Coisp propone che il fenomeno dell’immatricolazione delle auto nei paesi dell’Est, anche se appartenenti all’Unione Europea, sia monitorato anche dalle autorità nell’ambito del tavolo provinciale per l’ordine e la sicurezza.  «Le forze che operano sul territorio – afferma Rovito – dovrebbero essere dotate di appositi kit per controllare l’eventuale contraffazione dei documenti. Le pattuglie di carabinieri e polizia potrebbero fare interventi importanti attraverso strumenti come la lampada ad ultravioletti, capace di scovare molti falsi».