«Centro, licenziati i due dipendenti». Vanni: «Non ho firmato nessun atto»

L’annuncio degli Amici del Padule. Il presidente: «Stiamo valutando»

Il presidente Rinaldo Vanni (al centro) con i due dipendenti del Centro di ricerca del padule nella riserva Righetti

Il presidente Rinaldo Vanni (al centro) con i due dipendenti del Centro di ricerca del padule nella riserva Righetti

Montecatini, 8 luglio 2017 - IL CENTRO di ricerca del Padule licenzia i due dipendenti. Anzi no, forse. La novità arriva dall’associazione «Amici del Padule» di cui fa parte anche uno dei due dipendenti in questione, ma il presidente del Centro Rinaldo Vanni smentisce: «Veramente io non ho firmato nessun licenziamento – dice Vanni – al momento stiamo portando avanti una serie di riunioni per valutare gli aspetti economici riguardanti il Centro stesso, compresa la partita che riguarda i due dipendenti». Simonetta Petrassi però, la presidente dell’associazione di volontariato Amici del Padule, sostiene che il licenziamento è già avvenuto ed esprime a nome del gruppo la piena solidarietà a Alessio Bartolini ed Enrico Zarri, i due dipendenti che da 20 anni lavorano al centro e che, come è noto, da un anno sarebbero già stati sottoposti a contratto di solidarietà e poi a riduzione dell’orario a 20 ore settimanali.

«Apprendiamo con rammarico della decisione del CdA del Centro del Padule di licenziare i due dipendenti – fa sapere Petrassi – per ragioni di mancanza di risorse economiche. Una conseguenza diretta dell’assenza di finanziamenti destinati alla gestione di beni comuni di rilevante interesse pubblico e nello specifico di un’area umida di importanza internazionale. La Regione, subentrata alla Provincia, per tre anni non ha attivato alcuna misura di sostegno alle 46 riserve naturali che coprono oltre 35mila ettari in Toscana, patrimonio naturale di incomparabile valore. Solo recentemente la Regione ha consentito ai Comuni di accedere alla gestione di queste aree, con un misero stanziamento economico».

Per il Padule di Fucecchio invece, il Centro aveva gestito l’area umida con altri risultati. «La riserva naturale del Padule di Fucecchio – continua Petrassi – ha potuto contare su uno staff tecnico preparato, su volontari motivati e sull’appoggio di alcuni Comuni e di associazioni. Continueremo a difendere questa esperienza e a prenderci cura della parte pubblica del Padule,. Auspichiamo – conclude – che la Regione e i Comuni della Valdinievole si attivino per dare una continuità alla gestione dell’area». Resta di stucco invece il presidente del Centro Rinaldo Vanni, che continua a sostenere di non aver firmato alcun licenziamento. «Sono in corso una serie di riunioni per la valutazione degli aspetti economici – ha detto – Durante l’ultimo Cda, di martedì scorso abbiamo discusso del fatto che in base a quello che sarà il quadro economico dobbiamo fare una riflessione sulle spese, comprese quelle per il personale».