Travolto e ucciso, chiesto il rinvio a giudizio

Monsummanese accusata di omicidio stradale

L'anziano è morto all'ospedale di Careggi

L'anziano è morto all'ospedale di Careggi

Montecatini 3 febbraio 2018 - Chiesto il rinvio a giudizio per l’automobilista che il 13 luglio 2017 travolse Pasquale Agresti a Montecatini. L’accusa è di omicidio stradale. La procura della Repubblica di Pistoia ha chiuso le indagini preliminari per la morte dell’anziano di Larciano, attribuendo all’investitrice l’intera responsabilità.  «Aveva tutto il tempo per accorgersi dell’anziano e incolpevole pedone che attraversava la strada e per rallentare – scrive lo Studio legale 3A – evitando di travolgerlo. Alla luce di queste conclusioni, il pm Linda Gambassi ha chiesto il rinvio a giudizio per R. C., la automobilista di 51 anni di Monsummano Terme che investì a Montecatini l’84enne Pasquale Agresti, residente da 45 anni a Larciano, causandone il decesso. La tragedia si consumò alle 22 lungo via Gentile, dietro il Palaterme. L’automobilista con una Renault Clio procedeva verso l’ingresso dell’autostrada. Quel tratto a doppio senso e con limite dei 50 km/h, è rettilineo, pianeggiante e ben illuminato. Non pioveva: condizioni di guida ottimali. Agresti, ascensorista in pensione, attraversava con direzione sinistra-destra rispetto al senso di marcia della vettura per andare a trovare un amico: non è sulle strisce, ma non sta violando le norme, non essendoci attraversamenti pedonali nel raggio di cento metri».

«L’ingner Stefano Solombrino consulente tecnico che il pm ha incaricato della ricostruzione del sinistro – proseguono i legali della vittima – calcola in non meno di 6-7 secondi il tempo che il pedone avrebbe impiegato per attraversare la carreggiata e per tutto questo tempo la conducente della Renault lo ha avuto nel suo campo visivo. Eppure, come dichiarò lei stessa lla polizia intervenuta per i rilievi, R. C. non si accorge minimamente dell’anziano e si fermò solo dopo aver avvertito un forte rumore sul parabrezza che andava i frantumi, non avendo visto cosa avevo urtato. Sull’asfalto nessuna traccia di frenata. Un impatto terribile: Agresti fu colpito sul fianco destro dalla parte anteriore destra dell’auto e sbalzato sul cofano, infranse il parabrezza e rovinò a terra finendo esanime sulla banchina laterale destra. Morì il 15 luglio all’ospedale di Careggi in seguito ai gravissimi traumi».

Sconvolti dalla perdita del proprio caro, i familiari, per fare chiarezza sull’incidente e ottenere giustizia, attraverso la consulente personale avvocato Simona Longo, si sono affidati a Studio 3A, società specializzata nella valutazione delle responsabilità in incidenti che, oltre all’aspetto penale, ha richiesto il risarcimento in sede civile alla compagnia di assicurazione della vettura. Nella richiesta di rinvio a giudizio il pm parla di «negligenza, imprudenza, imperizia dell’automobilista e violazione delle norme sulla disciplina stradale.

Ha omesso di regolare la velocità del veicolo in modo da conservarne il controllo e da essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizione di sicurezza, quali l’arresto tempestivo entro i limiti del suo campo di visibilità e dinanzi a ostacolo prevedibile, nonché nell’aver omesso di fermarsi e di prevenire ragionevoli situazioni di pericolo che potevano derivare da comportamenti del pedone considerata la sua età anziana, in presenza di attraversamento iniziato». Ora il Gip fisserà l’udienza preliminare.