Ferrovia, la sopraelevata tra Pieve e Montecatini costerebbe 90 milioni

Perplessità tra gli amministratori del territorio durante la riunione con i tecnici di Rfi

Un momento dell'incontro

Un momento dell'incontro

Montecatini 27 settembre 2016 - Di sicuro c’è solo che le amministrazioni di Pieve e Montecatini non vogliono il passaggio a raso della ferrovia nei rispettivi territori, in vista dei lavori di raddoppio della linea fino a Lucca. Ha lasciato molto delusi i sindaci, gli assessori e i consiglieri del territorio la presentazione delle ipotesi progettuali fatta ieri mattina a Firenze, nella sede della Regione in via Cavour. Alla riunione, oltre ai tecnici degli enti interessati, erano presenti anche Vincenzo Ceccarelli, assessore regionale ai trasporti, i deputati Caterina Bini ed Edoardo Fanucci, e l’amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana Maurizio Gentile.

 

Più che progetti, i partecipanti all’incontro hanno osservato alcune slide sulle possibili situazioni da adottare. Durante la riunione, il sindaco di Pieve a Nievole Gilda Diolaiuti ha chiesto che anche nel suo territorio la nuova tratta sia realizzata attraverso una sopraelevata, come chiesto da Montecatini. Nel paese, invece, dovrebbe passare una linea a raso con vari sottopassi poco graditi alla popolazione. Fanucci, però, ha replicato che, ormai, lungo la tratta in questione, i lavori sono partiti e non è possibile attuare cambiamenti.

 

Inoltre, secondo i tecnici di Rete Ferroviaria Italiana, realizzare una sopraelevata tra Pieve e Montecatini comporterebbe una spesa di 90 milioni di euro e una lunga interruzione del servizio ferroviario per i pendolari. Non è dato sapere se questa somma comporterebbe uno sbalzo eccessivo negli stanziamenti per i lavori tra Montecatini e Lucca. La spesa principale sarebbe costituita dai viaggiatori persi da Rfi, si parla di alcuni milioni all’anno, e dall’utilizzo di bus per consentire ai pendolari di coprire le tratte interrotte. Il sindaco Bellandi ha comunque chiesto che siano quantificate in modo più dettagliato tutte le spese accessorie. I tecnici parlano anche di sopraelevare prima un binario e poi l’altro per contenere i disagi.

 

Nel caso dovesse essere scelto il passaggio a raso, decisione che a Montecatini trova la contrarietà di tutte le forze politiche, sarebbe realizzato un sottopasso in via Tripoli, con l’eliminazione della rotatoria e della palma di largo Kennedy, e un altro a senso unico in via Marruota, mentre via del Salsero sarebbe tagliata in due da un muro. Non è stato presentata alcuna ipotesi relativa all’interramento, anche se a Montecatini le forze politiche del centrodestra puntano su questa soluzione ed è nato pure un comitato contro la sopraelevata.