Eccidio del Padule, commozione immutata 72 anni dopo

Toccante cerimonia ieri a Monsummano Terme con il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani e il vescovo di Pescia Roberto Filippini per ricordare le 174 vittime dell'eccidio del Padule

Vittoria Tognozzi e Carla Malucchi, sopravvissute all'eccidio e dietro le autorità

Vittoria Tognozzi e Carla Malucchi, sopravvissute all'eccidio e dietro le autorità

Monsummano, 24 agosto 2016 - «T'ho riconosciuto, sai? Maledetto! T'ho riconosciuto, tu sei uno del Cintolese, non sei un soldato di loro, questa tu la paghi!» Furono le ultime parole urlate dalla finestra di casa da una giovane madre che pochi istanti dopo fu uccisa insieme ai suoi due bambini il 23 agosto del 1944, nel rastrellamento dei nazifascisti passato tristemente alla storia come l'eccidio del Padule. Una testimonianza cruda, quella che il sindaco di Monsummano Rinaldo Vanni, ha voluto leggere ieri di fronte alle autorità ed ai cittadini, davanti ad una platea fatta solo di adulti ed anziani molti dei quali, a Cintolese, ci sono venuti ad abitare decenni dopo i tragici fatti di quel lontano agosto.

Ieri a Cintolese la chiesa tuttavia era gremita di persone, per la messa officiata dal vescovo di Pescia Roberto Filippini che durante l'omelia ha esortato tutti a «non perdere mai la memoria del proprio passato – come ha detto dal pulpito – perchè significherebbe non capire il presente e quindi diventare incapaci di perdere anche il proprio futuro e quello delle generazioni a venire». Peccato però che di ragazzi ieri mattina, malgrado le scuole siano chiuse, non ve ne fossero, rimandando la loro presenza evidentemente al solo spettacolo teatrale «Manda a mente» a cura dell'associazione Mimesis, che si terrà stasera alle 21,15 in piazza dei Martiri a Cintolese.

Molte le autorità che ieri hanno reso omaggio ai bambini, le donne e i vecchi che furono trucidati il 23 agosto del '44 e che hanno voluto dare il proprio contributo alle memoria di quella pagina nera della storia locale che si è intersecata con quella mondiale, con la presenza alla cerimonia ed alla deposizione delle corone d'alloro al monumento ai martiri ed al Cimitero di Cintolese da parte dei bersaglieri e di due di quelle che, ormai anziane, furono bambine scampate all'orrore nazifascista, Vittoria Tognozzi e Carla Malucchi. Oltre ai sindaci ed ai rappresentanti dei comuni di Monsummano, Ponte Buggianese, Pieve a Nievole, Larciano e Fucecchio, ad onorare gli innocenti caduti anche il presidente del consiglio della Regione Toscana Eugenio Giani, che ha lungo ha parlato con tono accorato di quei giorni di morte e liberazione dell'intera Toscana.

«Il pericolo c'è ancora oggi – ha detto Giani – dunque grazie per essere qui a ricordare ed a tramandare la memoria. I 174 morti dell'eccidio del Padule non è che uno dei tanti episodi di stragi che quotidianamente, dal giorno della liberazione di Firenze, l'11 agosto 1944 e fino al settembre successivo si susseguirono ed è per quei morti, che oggi abbiamo la nostra libertà di Paese Unito». Resta però il grande interrogativo posto dal sindaco Rinaldo Vanni «Possiamo sentirci a posto con la nostra coscienza, solo perchè siamo qui oggi? Può la nostra coscienza essere perimetrata al solo ricordo?».