Don Agostino, spirito da detective: «Così ho scoperto i due truffatori»

Chiama i carabinieri e scatta la trappola. «Parevano così perbene...»

Don Agostino, con la sua utilitaria, è sempre pronto a portare un sorriso e una parola di conforto ai malati negli ospedali

Don Agostino, con la sua utilitaria, è sempre pronto a portare un sorriso e una parola di conforto ai malati negli ospedali

Montecatini, 27 maggio 2017 - POTREBBE essere la puntata di una fiction. Questa volta però il protagonista non è don Matteo sulla sua bicicletta, ma don Agostino, il parroco ottantenne di Larciano Castello che con la sua utilitaria va in giro per gli ospedali a portare un sorriso e una parola di conforto ai malati. Sangue freddo e spirito investigativo hanno giocato a suo favore per sventare la truffa preparata per lui. «Pronto? Don Agostino? Sono il dottor Baldi. Mia zia vorrebbe tanto ringraziarla per il supporto durante la malattia». Comincia così la telefonata di quello che si rivelerà essere uno dei truffatori. «Vorrebbe donare in beneficenza 8mila euro. Troviamoci davanti all’ospedale del Ceppo a Pistoia così lo accompagno a parlare con lei».

Don Agostino continua a raccontare: «Camicia, pantalone e borsa da medico. Sembrava una persona perbene e mi sono fidato. L’ho seguito». Entra adesso in azione nella storia un nuovo personaggio: lo svizzero facoltoso che si ferma a chiedere delle indicazioni al prete e allo pseudo-dottore. Si presenta come produttore di cioccolato e stava cercando un dermatologo di Pistoia che aveva curato suo padre in Svizzera. Per ringraziarlo l’uomo aveva deciso di donargli 80mila da destinare a un ospedale. «Il falso dottor Baldi mi convince ad aiutarlo nelle ricerche. Saliamo in macchina col produttore di cioccolato e ci avviamo alla sede Asl più vicina per controllare l’albo dei medici e trovare un recapito. Restiamo ad aspettare Baldi che ci riporta la brutta notizia: il dermatologo in questione era morto quindici giorni prima a Montecatini. Lo svizzero era sconcertato».

Cosa fare adesso della grossa somma di denaro? Sembrava un segno della provvidenza aver incontrato proprio in quel momento un medico e un parroco mericordiosi e pronti ad aiutarlo. «Questi soldi aiuteranno tanti malati e mio padre ne sarà felice». Don Agostino, ignaro della truffa – i truffatori avevano chiesto e ottenuto 5mila euro per le spese della pratica di donazione – sicuro di aver davanti due persone dal cuore grande, accetta. Preleva i soldi in banca e li consegna allo svizzero. «Tornato a casa, ho avuto dei dubbi. Così – racconta il cappellano – sono andato a raccontare tutto ai carabinieri. Mentre ero in caserma arriva una seconda telefonata: i soldi per le pratiche non bastavano. Ne volevano altri». Don Agostino, questa volta supportato dalle forze dell’ordine, prende un appuntamento coi due farabutti. «Gli abbiamo organizzato una trappola. I carabinieri che mi hanno seguito in borghese e al momento giusto li hanno acciuffati».