Arrestati i rapinatori del "Dini shopping"

Presi grazie alle telecamere di sorveglianza

Un momento della conferenza stampa dei carabinieri

Un momento della conferenza stampa dei carabinieri

Montecatini Terme, 4 marzo 2017 - Presi i rapinatori che nell'ottobre scorso assaltarono il negozio "Dini Shopping", a Ponte Buggianese, fuggendo con un bottino di 10mila euro. Erano due pendolari del crimine, venivano da Catania, ma forse avevano un basista locale, visto che uno dei due ha parenti a Chiesina Uzzanese. L' ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal Gip del Tribunale di Pistoia,  Maria Elena Mele, nei confronti di N.F. 30enne residente a Catania e M.M. 38enne residente a Misterbianco, entrambi con precedenti penali. Uno dei due si trova in carcere in Calabria per un altro reato, sempre contro il patrimonio Il giudice ha concordato integralmente con le risultanze investigative emerse dalle indagini condotte dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Montecatini Terme e coordinate dal pm Fabio Di Vizio. I duei sono ritenuti responsabili dei reati di rapina aggravata in esercizio commerciale, furto aggravato di autovettura e porto illegale di arma da fuoco. Il colpo venne effettuato la sera del 15 ottobre 2016, poco prima della chiusura. I due con il volto travisato fecero irruzione nel negozio. Uno dei rapinatori aveva minacciato e ingiuriato una delle due dipendenti presenti, intimandole di aprire la cassa e dopo aver scavalcato il bancone minacciava un’altra dipendente, puntandole la pistola ed afferrandola per la testa, costringendola ad inginocchiarsi. Nel frattempo, il secondo rapinatore scavalcava anch’egli il bancone e sottraeva danaro contante dalla cassa, per un totale di 10mila euro. Subito dopo si dileguavano a bordo di un’autovettura Innocenti 1000, abbandonata poco dopo a Uzzano, la quale era stata asportata nel pomeriggio dello stesso giorno a Chiesina Uzzanese. Nel corso delle indagini venivano acquisite le immagini di una telecamera di sorveglianza privata posta nelle adiacenze del luogo in cui era stata abbandonata l’autovettura utilizzata dai rapinatori, e alcune di Chiesina Uzzanese. Alla fine dopo una serie di incroci, gli investigatori risalivano ad un'auto noleggiata a Catania da uno dei rapinatori, chiudendo così il cerchio delle indagini.