Ipotesi corruzione, Giurlani due ore dal giudice

L'avvocato: "Fornite risposte ragionevoli"

Oreste Giurlani

Oreste Giurlani

Montecatini 13 giugno 2017 - Altre due ore davanti al magistrato che indaga sui casi di presento peculato e corruzione. Oreste Giurlani, con i suoi avvocati difensori Gabriele Melani e Sabrina Bolognini, è tornato ieri in Procura a Firenze per il secondo interrogatorio, dopo quello di «garanzia» dello scorso 6 giugno, quando il faccia a faccia con il gip Anna Liguori durò quasi tre ore.  Il sostituto procuratore di Firenze Tommaso Coletta ha interrogato l’ex sindaco di Pescia nel suo ufficio sulla parte dell’inchiesta che riguarda l’accusa di corruzione da parte di un imprenditore di Prato, Andrea Carlo Breschi, amministratore dell’azienda di informatica Publihome srl.

«L’incontro è durato almeno due ore – conferma l’avvocato Melani – e a specifiche domande sono state fornite risposte che ritengo ragionevoli. Consideri che stiamo parlando di una documentazione molto vasta e non si può escludere vi siano state delle ’bischerate’, ma non tali da ipotizzare il grave reato di corruzione mosso a Oreste Giurlani».  Breschi, che risulta indagato appunto per corruzione in concorso con lo stesso Giurlani, gli avrebbe versato somme di una certa consistenza quando era presidente di Uncem Toscana nel periodo 2012-2016, allo scopo – questa l’ipotesi degli inquirenti – di piazzare i prodotti informatici di Publihome nei Comuni montani della regione. Accuse che Giurlani respinge, «anche se – dice ancora l’avvocato Melani – il mio assistito non ha mai fatto mistero di conoscere Breschi».

A fine mattinata Giurlani è tornato a Pescia, dove è ancora sottoposto agli arresti domiciliari, in base al provvedimento emesso lo scorso 1 giugno. Quanto durerà questa misura cautelare per la quale venerdì scorso è già stata respinta una prima richiesta di revoca? «Confiderei – continua Melani – che questo avvenisse il 26 o al massimo il 27 giugno, vale a dire venti giorni dopo l’interrogatorio di garanzia». E se non dovesse avvenire? «A quel punto valuteremo eventuali altre azioni da intraprendere, ma resto fiducioso in questo iter».

Intanto domani a Pescia si riunisce il consiglio comunale, che dovrà ratificare le dimissioni da sindaco presentate da Giurlani. Questi avrebbe poi in teoria dieci giorni per ritirarle. Solo dopo questo lasso di tempo sarà possibile capire se e quando l’amministrazione pesciatina sarà sciolta e nominato un commissario prefettizio.