"Sicurezza, come mai il Comune non convoca il consiglio aperto?"

Appello del Movimento CInque Stelle

Il sindaco Bellandi con la madre del ragazzo aggredito

Il sindaco Bellandi con la madre del ragazzo aggredito

Montecatini 5 dicembre 2017 - «Il consiglio comunale aperto sulla sicurezza perché non è stato ancora convocato?». Lo chiede all’amministrazione Bellandi il locale Movimento 5 Stelle. «Esattamente un mese fa (era il 3 novembre) – scrive il partito – c’è stato un sit-in in viale Verdi davanti al municipio in seguito all’aggressione subita da un diciannovenne in via Merlini. Quel giorno il Movimento 5 Stelle di Montecatini aiutò a raccogliere le firme per di sensibilizzare ulteriormente sia l’amministrazione pubblica che i cittadini di Montecatini e convocare quanto prima un consiglio comunale aperto al fine di creare un dialogo diretto e costruttivo con i cittadini. Dopo trenta giorni quella richiesta non è stata ascoltata e nel frattempo si sono evidenziati in città altri preoccupanti accadimenti che ci fanno sentire tutti un po’ meno sicuri». 

 

«Non è chiaro – va avanti la nota dei pentastellati – se l’amministrazione comunale davvero sottovaluti il problema sicurezza o più semplicemente non è seriamente intenzionata ad avere un dialogo aperto e onesto con i cittadini che hanno necessità di sentirsi più sicuri. Nel frattempo sui giornali si rincorrono dichiarazioni e intenzioni lodevoli, che però al momento rimangono parole (l’ultima, la “presa d’atto del governo” sul problema sicurezza in Valdinievole che non si traduce in niente di concreto)».   

 

«Apettando che il sindaco Giuseppe Bellandi convochi finalmente un consiglio comunale aperto – dichiarano ancora i grillini – il Movimento 5 Stelle ricorda le azioni da fare subito per migliorare al sicurezza di Montecatini: assunzione di nuovi vigili urbani secondo le modalità previste del decreto sicurezza, che non stiano però dietro una scrivania, bensì presenti sulle strade); maggiore attenzione nel rilascio di licenze e controllo degli affitti, anche in essere e delle nuove residenze con preventivo confronto con le forze dell’ordine (anche la polizia ha sottolineato nei giorni scorsi, attraverso le parole del vicequestione Mara Ferasin, la disponibilità e l’importanza della collaborazione tra le istituzioni e solo il Comune non ha risposto all’appello); pressione su Roma attraverso il prefetto per ottenere più uomini e il rango dirigenziale del nuovo commissariato: non è certo sufficiente una mera presa d’atto del problema sicurezza, serve un’azione seria e precisa ma soprattutto quantificabile in termini di aumento del persone di polizia sul territorio».