Comune, via libera al daspo urbano

I soggetti più pericolosi potranno essere allontanati fino a 2 anni da varie zone della città

Le forze dell'ordine sono pronte ad applicare il Daspo urbano

Le forze dell'ordine sono pronte ad applicare il Daspo urbano

Montecatini 18 luglio 2017 - Comune e forze dell’ordine possono contare su nuovi strumenti per garantire la sicurezza in varie zone della città, da oggi, grazie all’introduzione del Daspo urbano e altri provvedimenti contenuti nel decreto Minniti all’interno del regolamento di polizia municipale. L’aggiornamento del testo sarà votato alle 17.30, nel corso del consiglio comunale in programma in municipio. Il decreto legge che prende il nome dall’attuale ministro degli interni è stato convertito in legge lo scorso 18 aprile. 

La riforma di Marco Minniti è stata ideata per tutelare il decoro e la sicurezza dei cittadini per consentire un tranquillo utilizzo di strutture pubbliche, come parchi e giardini, durante la giornata. Domenico Gatto, comandante dei vigili urbani, ha curato l’aggiornamento del regolamento di polizia municipale, ponendo particolare attenzione ai parchi, le scuole e i luoghi frequentati dalle fasce più deboli e sensibili della cittadinanza. Il sindaco, dopo l’accertamento del comportamento vietato e l’emissione della relativa sanzione da parte delle forze dell’ordine, potrà applicare l’immediato allontanamento della persona interessata, per 48 ore.

Se il trasgressore ripeterà il comportamento vietato, oltre a ricevere un’altra multa, potrà essere segnalato al questore di Pistoia. Spetterà a lui decidere in merito all’opportunità di emettere un divieto di accesso nell’area, il Daspo urbano. Il provvedimento consiste nel proibire l’accesso alle zone interessate per un periodo di tempo che può arrivare fino a 2 anni per i soggetti condannati per reati contro il patrimonio e la persona. La sospensione della pena, tra l’altro, potrà essere subordinata al divieto di frequentazione di determinati luoghi, facendo leva sulla paura di determinati soggetti di finire finalmente in carcere. Il periodo di allontanamento da una determinata zona della città, in ogni caso, sarò proporzionato all’effettiva possibilità di creare problemi da parte degli interessati.  

In ogni caso, se il soggetto non dovesse rispettare nemmeno il Daspo urbano, il questore potrà emettere un foglio di via obbligatorio dal territorio comunale nei suoi confronti, per un periodo non superiore a 3 anni. L’amministrazione comunale e le forze dell’ordine saranno chiamate a un impegno assai importante per la città. Tra i luoghi che necessitano maggiormente l’utilizzo del Daspo urbano, senza dubbio, c’è il parco di via Cividale, da mesi sotto i riflettori delle cronache. Il luogo, come lamentano molti residenti della zona e gli attivisti del Controllo di vicinato, è di frequente meta di spacciatori e altri soggetti poco raccomandabili.  

 

Al di là dell’importante opera di repressione delle attività criminali, portata avanti da polizia e carabinieri, il Daspo urbano e gli altri provvedimenti contenuti all’interno del decreto Minniti potranno rappresentare un’ulteriore soluzione a garanzia della sicurezza e della lotta al degrado. Grazie alla riforma del ministro degli interni, l’articolo 639 del codice penale, adesso, prevede che la condanna per imbrattamento possa comportare anche l’obbligo di ripristinare gli immobili interessati o di sostenerne le relative spese. Una giusta sanzione per chi, troppo spesso anche nella nostra città, va a sporcare anche edifici di importanza storica e culturale.