Fatto saltare l'ordigno trovato in un cantiere a Monsummano / VIDEO e FOTO

Il proiettile era di mortaio inglese. Operazioni senza intoppi

L’esplosione controllata è stata fatta in una profonda buca nel terreno

L’esplosione controllata è stata fatta in una profonda buca nel terreno

Monsummano, 25 agosto 2016 - IL GUSCIO di ghisa che conteneva circa quattro chili di esplosivo. E’ la bomba che ieri mattina i militari del corpo degli artificieri ha fatto brillare a Monsummano Terme, dopo essere stata rinvenuta molti giorni fa, per puro caso, da un uomo che aveva chiesto al cantiere del vicino campo sportivo Berti di Cintolese qualche secchio di terra (che per i lavori avevano fatto arrivare dalla Garfagnana) per il proprio orto domestico. La colonna dei militari composta dai due furgoni degli artificieri di Piacenza, dai volontari dell’assetto sanitario dell’VIII Centro di mobilitazione di Firenze della Croce Rossa Italiana, dai carabinieri della stazione di Monsummano e dalla polizia municipale ha seguito e condotto a termine con successo il procedimento di neutralizzazione dell’ordigno bellico.

Nella calda estate toscana, dopo 72 anni è tornata a esplodere dunque una bomba che, secondo gli esperti sul posto, era da considerarsi come un colpo di mortaio, lungo circa 40 centimetri e ancora con la spoletta attiva, appartenente alle milizie inglesi. La bomba, abilmente ripulita dalla incrostazioni del tempo e della terra dove è rimasta sepolta miracolosamente immota per oltre settant’anni, racchiudeva nel guscio di ghisa circa quattro chili di esplosivo, probabilmente tritolo, a cui si è aggiunto circa mezzo chilo di materiale plastico per la detonazione.

Dopo un primo sopralluogo, nel campo poco distante dal cimitero di Cintolese dove a distanza ha osservato tutte le operazioni anche il fortunato residente che ha trovato l’ordigno rovesciandolo inconsapevolmente nell’orto di casa, gli artificieri hanno ripulito l’ordigno e hanno deciso di trasportarlo in altro luogo, affinchè la neutralizzazione della bomba avvenisse nel modo più sicuro possibile. Per questo motivo l’ordigno è stato trasportato così all’impianto di smaltimento dei rifiuti del Fossetto, nel punto dove il personale in servizio e i militari hanno convenuto fosse il più idoneo a far brillare la bomba. L’operazione è stata effettuata dietro l’ultima vasca dello stoccaggio rifiuti, dove è stata scavata una profonda buca nel terreno adatta a contenere l’ordigno e con esso le conseguenze dell’esplosione. Il fatidico pulsante rosso che ha innescato il processo di esplosione è stato premuto ad adeguata distanza dall’agente di polizia municipale Franco Magrini mentre sulla collinetta sovrastante agli artificieri la terra ha tremato sotto i piedi dei pochi presenti tra cui il primo capitano medico Paolo Serraglini, la sorella Alma Bronda dell’ispettorato infermieristico e il sottotenente commissario Fabio Menicucci della Croce Rossa; il caporalmaggiore capo Giuseppe Dimitri insieme ai colleghi Luigi di Lallo e Alessandro Camerini del corpo degli artificieri proseguivano nelle operazioni di sicurezza, coadiuvati dalla presenza dei carabinieri di Monsummano e del loro comandante Antonino Orlando.