Terme, la società di revisione non certifica il bilancio

Kpmg dichiara di non essere stata in grado di formarsi un giudizio in merito

Carlo Brogioni

Carlo Brogioni

Montecatini,  25 settembre 2016 -  “La società di revisione Kpmg non ha certificato il bilancio 2015 delle Terme”. Il commercialista Franco Pacini ha dato questa notizia, ieri pomeriggio, durante l’incontro organizzato al Minigolf sullo stato dell’azienda, in occasione della festa provinciale di Forza Italia. “Non siamo stati in grado di formarci un giudizio sul bilancio di esercizio”, dicono i tecnici della società nella relazione. Kpmg, nel documento inviato a Regione e Comune, spiega le motivazioni che l’hanno spinta a questa decisione.

“Il bilancio 2015 – spiega la società – presenta una perdita di 3,1 milioni di euro, debiti verso le banche per 21,1 milioni e verso fornitori per 4,5 milioni, immobilizzazioni materiali di 54,4 milioni e finanziarie per 8,9 milioni e un patrimonio netto di 30,8. Con riferimento alle immobilizzazioni materiali di proprietà e della controllata Gestioni Complementari, si segnala che non risulta disponibile, alla data di bilancio, una valutazione aggiornata del valore recuperabile, come invece previsto dai principi contabili di riferimento. L’amministratore unico Carlo Brogioni indica di aver redatto il bilancio nel presupposto della continuità aziendale e segnala che alcuni eventi dipendono da fattori esterni e non sono sotto il controllo dell’organo amministrativo. Il loro negativo evolversi potrebbe indurre incertezze sulla continuità aziendale”.

I dubbi di Kpmg nascono davanti alla realizzazione effettiva del piano industriale, alla possibilità che gli istituti di credito chiedano il rientro dei debiti scaduti, al fatto che le banche e i soci concedano o meno le risorse finanziarie per sostenere l’attività corrente, all’eventuale il buon esito della dismissione delle immobilizzazioni a un valore non inferiore a quello contabile e all’ottenimento di interventi finanziari necessari a coprire il gap temporale necessario per cedere gli immobili. L’amministratore unico Brogioni, nella relazione sul bilancio 2015, evidenzia che “l’organo amministrativo ha ritenuto doveroso mantenere i valori degli immobili nella misura risultante dalle scritture contabili proprio in ragione di una perizia di stima, conservata negli atti della società, risalente al 22 settembre 2014, e quindi in epoca non remota, effettuata da un perito indipendente, di nomina bancaria, nella quale si raggiungeva, per i soli immobili strategici posti a garanzia dei finanziamenti erogati, il valore di 67 milioni e 850mila euro.

Tenuto conto del fatto che nella stima era contenuta solo una parte del patrimonio immobiliare e, allo stato, sono pendenti varie trattative con soggetti interessati all’acquisto di tutto o parte del patrimonio, si è ritenuto doveroso evitare sia la svalutazione dei beni sia una inutilmente costosa reiterazione della perizia di stima dell’intero patrimonio. Quanto sopra in replica alla società di revisione in merito all’assenza di una stima aggiornata, così come non parrebbe ugualmente condivisibile la richiesta di appostazione di 12milioni fra le passività correnti, anziché tra quelle consolidate, dal momento che l’importo si riferisce a un finanziamento ipotecario la cui scadenza è al 2023 e per il quale, pur essendo in ritardo di talune rate, nessuna intimazione è stata promossa dalla banca creditrice”.