Montecatini 14 maggio 2014 - Dall’esterno appariva come un normale capannone industriale adibito a deposito o sede di una delle centinaia di fabbriche che popolano la zona industriale di Larciano, ma quando i militari della Compagnia di Empoli hanno fatto irruzione si sono trovati di fronte ad una attrezzatissima azienda devoluta alla coltivazione di cannabis. 

 

I carabinieri, da giorni, stavano indagando sulla presenza di una piantagione di marijuana nei territori tra la provincie di Firenze e di Pistoia, e, mentre stavano perlustrando l’area a cavallo tra Cerreto Guidi e Fucecchio  hanno fiutato che questa  non fosse poi così lontana. Percorrendo la via Pistoiese, hanno notato un furgone bianco che a velocità sostenuta si avviava verso la provincia di Pistoia.

 

I militari hanno iniziato a pedinare il mezzo e sono arrivati a un capannone isolato, a Larciano. Il conducente, dopo essersi fermato, ha caricato furtivamente del materiale, ritornando poi in direzione di Fucecchio in un podere della zona di Botteghe. Qui, dopo essersi fermato alcuni minuti, è uscito, ripercorrendo il tragitto precedente ed è  ritornato al deposito per fare un ulteriore carico. I militari hanno fermato il mezzo a Cerreto guidi. Il veicolo era pieno di Cannabis, alta circa due metri.

 

E'stato effettuato un bliz nel deposito: qui è  stata identificata una donna cinese priva di documenti, che viveva in quella struttura e faceva la guardiana. All'interno della struttura c'era un vero e proprio  laboratorio professionale per la coltivazione delle piante di Cannabis. Erano sette le stanze utilizzate come serre, dove le piante potevano essere coltivate.

 

Tutto questo grazie a circa 200 lampade, 1000 litri di fertilizzante, centinaia di vasi di varie dimensioni, decine di ventilatori  e centinaia di metri di tubi di irrigazione garantivano il necessario per poter coltivare e immettere sul mercato migliaia di chilogrammi di Cannabis.

 

Si tratta di un sequestro senza precedenti che ha inferto un duro colpo alla organizzazione che gestiva l’attività, togliendo dal mercato circa un milione e mezzo di dosi per un valore di circa due milioni e mezzo di euro.

 

In manette sono finiti con l’accusa di coltivazione e detenzione di sostanza stupefacente, M. M. 59enne pregiudicato domiciliato a Prato , conducente del veicolo che trasportava le piante, P.C. 62enne censurato domiciliato a Fucecchio,  proprietario del fondo dove parte delle piante sono state rinvenute e Q.H. cinese 24enne individuata come custode del capannone che dovrà rispondere oltre che di coltivazione anche del reato di furto di energia elettrica poiché il consistente nell'edificio era stato fatto un allaccio abusivo alla rete elettrica.