Montecatini 18 aprile 2014 - Un colpo solo solo ma cinque firme ben distinte. Il Pm Aldo Ingangi della procura di Lucca ha chiesto al Gip Riccardo Nerucci il processo con rito immediato nei confronti di Pietro Botta e Giuseppe Ignoti. I due, di origine siciliana, avrebbero fatto parte della banda che il 5 ottobre del 2012 svaligiò la Cassa di Risparmio di Lucca (Banco Popolare) a Lappato portando via 12mila euro.

Secondo l’accusa Pietro Botta, 27 anni, originario di Catania, ma residente a Pescia sarebbe stato il basista della banda. Mentre Giuseppe Ignoti, avrebbe dato vita ad una serie di contatti telefonici con il resto banda proprio il giorno del colpo partendo con loro in treno per arrivare in lucchesia. Ma che cosa accadde quel giorno a Lappato?

Due individui a volto coperto entrarono all’interno dell’azienda di credito e minacciando gli impiegati con un trincetto si impossessarono di 12mila euro in contanti, fuggendo poi — insieme ad un altro complice — a bordo di un ciclomotore rubato la notte prima nella città dei fiori ed abbandonato in zona.

Le indagini dei militari del Norm con le altre forze di polizia consentirono all’epoca alla Questura e alla Guardia di Finanza di identificare a Pistoia gli autori del colpo e sottoporli a fermo: tre individui, due dei quali provenienti da Catania, che materialmente avevano compiuto il colpo ed uno residente a Uzzano.

Quest’ultimo aveva condotto gli altri in un’abitazione del luogo: vennero sorpresi anche con parte del denaro frutto dell’azione criminosa. Le indagini sono proseguite a Lucca, con i carabinieri del nucleo investigativo diretti dal capitano Sebastiano Pennisi. Risultava improbabile che i quattro siciliani si fossero mossi da soli, scegliendo la banca.

 

Era scattata così una sinergia con i militari dell’Arma di Giarre, cittadina della provincia catanese e dopo aver ricostruito tutti i movimenti effettuati dai malviventi nei giorni precedenti, attraverso controlli incrociati e riscontri su tabulati e celle telefoniche delle utenze in uso ai banditi, si è scoperto che questi erano partiti in treno dalla città etnea la sera del 3 ottobre 2012 e, giunti a Firenze nel primo pomeriggio del 4, erano attesi da Botta che li condusse sul luogo, scegliendo lui stesso la filiale da svaligiare, al confine delle province di Lucca e di Pistoia.