Montecatini 18 gennaio 2014 - La notte fra il 19 e il 20 settembre del 1998 una ragazza di 21 anni fu massacrata dal suo fidanzato, che ne aveva tre più di lei. Era la sera del suo compleanno, lui le aveva regalato un anellino, erano stati a cena insieme, da soli, e poi avevano raggiunto un vialetto vicino allo stadio. Un groviglio di cespugli che oggi non esiste più. Accadde qualcosa fra i due giovani.

Lui prese un bastone che trovò per terra e massacrò la ragazza. Poi la finì con una spranga di ferro prelevata da un cantiere vicino, la lasciò a terra e tornò a casa. Quella ragazza era Silvia Gianni e il suo fidanzato era Gianluca Lotti, autore del terribile massacro avvenuto a Traversagna. I carabinieri arrestarono Lotti il giorno dopo. Confessò il suo atroce delitto.

Le indagini furono dirette dal sostituto procuratore Rossella Corsini che si dedicò con abnegazione e dolore a questo caso. Un anno dopo, in primo grado, Lotti fu condannato a 24 anni. Una pena che dette sollievo alle parti civili, i genitori di Silvia. Evitò l’ergastolo perchè gli fu riconosciuta la seminfermità mentale. La condanna definitiva arrivò un anno dopo ancora, il 18 dicembre del Duemila: sedici anni.

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