Montecatini, 23 agosto 2013 - Il salvataggio delle Terme si basa su tre pilastri: 1) la realizzazione del piano delle dismissioni immobiliari nei tempi previsti; 2) il versamento dell’aumento di capitale entro il 2013; 3) il reperimento di linee di credito a breve termine di 3 milioni di euro. E non sono discorsi portati dal vento, bensì le conclusioni riportate dal nuovo Piano industriale 2013 delle Terme. Per i punti 2 e 3 dipende tutto dalla Regione, chiamata a versare 6 milioni entro fine anno. Il punto 1 è invece il più interessante.

 

Entro il 2015 devono essere venduti immobili per oltre 15 milioni di euro, cioè più di quanto sia stato ceduto finora. Colta da improvviso realismo, l’azienda ha rivisto il Piano industriale del 2011 posticipando dal 2013 al 2015 la vendita dell’ex-Istituto di cura di viale Marconi, valutato 6 milioni di euro. Insomma, usando un paragone calcistico, si lancia la palla in avanti, almeno per allontanarla dalla propria porta. Poi si vedrà.

 

Il piano delle vendite è comunque problematico, perché nel 2013 si deve trovare un acquirente per il Teatro Verdi. Costo 1,6 milioni di euro. La struttura è affittata per 25 anni a partire dal 2 dicembre 2008 alla famiglia Cardelli, che gode quindi del diritto di prelazione. Quando mancano 4 mesi alla fine del 2013 c’è una trattativa in corso? «Nessuno mi ha contattato — risponde Marco Cardelli — anzi ho appreso da La Nazione che le Terme vogliono vendere il teatro entro l’anno. Non ho ricevuto proposte, né visite di rappresentanti delle Terme». Potrebbero esserci altri acquirenti all’orizzonte? «Non è certo possibile escluderlo — conclude Cardelli — ma comunque dovrei essere preventivamente consultato».

 

Il prezzo del teatro pare piuttosto mobile. Nel bando di vendita del 2012 (scadeva il 21 settembre) il minimo richiesto era di 2 milioni di euro. Ora siamo già a 400 mila in meno. La locazione del Verdi non porta peraltro soldi nelle casse delle Terme. Il contratto del 2008, revisionato nel febbraio 2011, prevedeva in luogo del canone una serie di investimenti di Cardelli per 2 milioni di euro, che nel luglio 2011 risultavano già eseguiti per 1,2 milioni. Gli attuali affittuari potranno restarvi per altri 20 anni. Difficile che brucino dalla voglia di tirar fuori 1,6 milioni per diventarne padroni. Ma tutto è possibile, anche se il tempo passa e le vendite del 2013 per ora sono a zero.

 

Marco A. Innocenti