Montecatini, 18 agosto 2013 - Proprio nei giorni in cui il Parlamento si appresta ad affrontare il decreto per varare norme più severe contro stalking e femminicidio, ecco si apprendono ancora nuovi dettagli in merito al processo che inizierà il prossimo 26 settembre e che vedrà presentarsi davanti al magistrato, Massimo Parlanti il 43enne accusato dell’omicidio della ex moglie Beatrice Ballerini (42) avvenuto lo scorso 14 dicembre nella villa della Nievole dove i due avevano abitato per alcuni anni prima della separazione.
Una vera tragedia che ha sconvolto tutta la Valdinievole e non solo: il lutto vissuto dalla famiglia Ballerini ha travalicato i confini pistoiesi per arrivare fino a Firenze e a Campi Bisenzio dove vivono i parenti della povera donna e dove Beatrice, dopo la separazione con il marito avvenuta un anno prima della tragedia, lavorava presso la filiale della Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno.
Ma andiamo per ordine. La prima udienza davanti al Gip del tribunale di Pistoia per Massimo Parlanti è fissata dunque per il 26 settembre dove l’uomo comparirà insieme ai suoi legali Enrico Zurli e Luca Bisori. Per lui era stato disposto il giudizio immediato mentre i legali hanno richiesto il giudizio abbreviato che, in caso di condanna, porterebbe il Parlanti ad uno sconto di un terzo della pena.
Il 26 settembre dunque si troveranno da un lato il pm e la Procura, convinti nelle loro accuse che l’omicidio perpetrato dal Parlanti e che ha portato alla morte per strangolamento della ex moglie sia stato dettato da premeditazione. Dall’altro lato invece i difensori del 43enne che invece cercheranno di smontare la tesi accusatoria. Per cercare di suffragare questa tesi hanno anche fatto richiesta di accesso ai tabulati telefonici dell’uomo e della povera vittima.
Il motivo? Il punto è — a quanto si apprende — l’appuntamento fissato nella casa della Nievole. I legali del Parlanti vogliono cioè capire chi dei due abbia insistito per fissare l’incontro. Un modo, secondo loro, insieme ad altre tesi aggiuntive, per escludere la premeditazione e optare invece per un dolo d’impeto, un raptus improvviso cioè che avrebbe portato il Parlanti ad uccidere la ex moglie.
Un punto sul quale naturalmente si annuncia «battaglia» legale. Ma nulla è dato per scontato. Il Gip infatti, durante l’udienza del 26 settembre, dovrà decidere sull’ammissibilità dell’acquisizione di tali tabulati. Un processo attesissimo quello che riguarda l’omicidio Ballerini e la cui prima udienza arriva quasi ad un anno dalla morte della povera mamma, soprattutto perché proprio in questi giorni sono tornati agli onori delle cronache numerosi casi di femminicidio che hanno letteralmente sconvolto l’Italia.
Cristiano Consorti
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