Montecatini, 8 novembre 2011 - Il mondo della scuola, dello sport e dei vigili urbani si è mobilitato nel progetto di defibrillazione precoce 'Chiamalavita', che ha già salvato tante vite nella nostra provincia. Alcune decine di persone sono state radunate all’hotel Belvedere a Montecatini per un corso di formazione sull’utilizzo dei defibrillatori, che, nei mesi scorsi, erano stati donati dal Rotary club Pistoia-Montecatini Terme per essere dislocati al Palaterme, allo stadio “Raciti” di Quarrata, all’istituto «Pacini» di Pistoia (il più frequentato in provincia con circa 1400 studenti), ai vigili urbani di Pescia e al Comune di Montecatini. All’iniziativa, organizzata dall’associazione «Cuoriamoci», hanno preso parte anche il sindaco Giuseppe Bellandi e Piero Paolini, responsabile del dipartimento emergenza-urgenza dell’Asl 3.

 

Sono state sufficienti poche ore di lezioni, teoriche e pratiche, tenute da personale della stessa Unità sanitaria, per dare la possibilità ai vigili urbani di Pescia (presente anche il comandante Innocenti) e Montecatini, a addetti della società di basket dello Sporting club e ad alcuni professori del 'Pacini' per prendere familiarità con l’apparecchio e assimilare le manovre indispensabili che devono essere fatte per tentare di salvare una persona colpita da malore nel più breve tempo possibile.

 

Afferma il dottor Paolini: "Dal 2003, anno in cui è iniziato questo importante percorso di prevenzione, sono stati tantissimi i cittadini rianimati e salvati da un decesso improvviso e sono alcune migliaia le persone (tra volontari, soccorritori, personale sanitario e comuni cittadini) formati e abilitati all’utilizzo del defibrillatore. Numeri importanti che hanno portato l’Asl3 ai vertici nella casistica internazionale per il numero di morti evitate dall’arresto cardiaco".

 

Le prime a collaborare al progetto 'Chiamalavita' sono state le Associazioni di Volontariato e con il contributo fondamentale della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, sono stati acquistati i defibrillatori che poi sono stati distribuiti dalle stesse associazioni. Nel territorio pistoiese si sta diffondendo la cultura che qualsiasi individuo, senza competenze sanitarie, dopo l’adeguata formazione, può defibrillare un paziente in arresto cardiaco. "E — conclude Paolini — dalle testimonianze dei pazienti sopravvissuti e dei volontari che li hanno salvati capiamo quanto sia importante la velocità dell’intervento".