Montecatini, 23 ottobre 2010 -Oltre 500 persone hanno partecipato al convegno organizzato dall’Asl 3, ieri mattina, nelle sale del Vittoria Congressi, su “Qualità & Sicurezza in piscina”. Operatori degli uffici di igiene da tutta la Toscana, ma anche titolari e dipendenti di impianti sono accorsi in massa, tra cui molti albergatori. Il nuovo regolamento sulle piscine approvato dalla Regione, infatti, ha destato grande preoccupazione tra gli addetti del settore. Nonostante la proroga fino al marzo 2011, infatti, molte strutture, anche alberghiere, hanno forti timori di non essere in grado di adeguarsi.


Cristina Scaletti, assessore al turismo, e Daniela Scaramuccia, sanità, stanno lavorando per rendere meno ostiche le parti più burocratiche della normativa. Ma, come hanno già detto le esponenti dell’amministrazione regionale, la tutela della salute non farà passi indietro. Emanuela Balocchini, responsabile del settore igiene pubblica della Regione, ha presentato il regolamento, facendo alcune valutazioni. "Nella consapevolezza che esiste una situazione variegata – ha detto – e che spesso sono necessarie valutazioni singole per i necessari adeguamenti, la Regione ha valutato le richieste di chiarimento, le proposte e le difficoltà avanzate dalle associazioni di categoria".


Dalle relazioni presentate è venuto fuori che la piscina, se non è oggetto di buona manutenzione, presenta seri rischi di infezioni. "La normativa regionale toscana - ha detto Stefano Pieroni, responsabile dell’attività di igiene e sanità pubblica dell’Asl 12 di Viareggio – definisce i requisiti di qualità dell’acqua di piscina, individuando parametri fisici, chimici e microbiologici e definendo la frequenza minima delle analisi. Le condizioni di umidità, temperatura e igiene possono creare microambienti favorevoli per la diffusione di molti microorganismi. Si tratta di ambienti dove il rischio infettivo assume proporzioni rilevanti: nel 39% dei casi sono infezioni da funghi, nel 33% sono contaminazioni virali, nel 27% batteriche e nell’1% di protozoi.

La contaminazione può avere origini fecali, ma anche il contatto con cute e mucose del bagnante comporta un inquinamento importante dell’acqua nella vasca. Accanto al rischio infettivo c’è anche quello chimico: la qualità dell’acqua in piscina può essere influenzata anche dai prodotti utilizzati per il trattamento, come i disinfettanti. Regole di comportamento per i bagnanti associate a una corretta manutenzione dell’impianto consentono di ridurre i rischi" Roberto Biagini dell’Asl3 ha parlato dei controlli effettuati negli ultimi cinque anni nelle piscine della Toscana.