Montacatini, 15 gennaio 2010 - Era tutto tranquillo prima del suono della campanella. Forse c’era solo un po’ di curiosità, in attesa di vedere cosa succedeva fuori del portone, dove l’associazione radicale Esperanto aveva organizzato la manifestazione tanto sbandierata da giornali e radio nazionali.

 

Ieri, invece, all’apertura dei cancelli del liceo Salutati, sono stati proprio loro, i ragazzi, i protagonisti e non si sono risparmiati nel confronto con i rappresentanti dei Radicali, dimostrando passionalità e capacità dialettiche entusiasmanti. Grinta ma non arroganza: la maggioranza dei liceali ha difeso il preside e l’inglese contro la ‘provocazione’ esperantista dei radicali, ma sempre accettando il dialogo e ascoltando le ragioni contrarie.

 

"Quando abbiamo saputo che ci sarebbe questa manifestazione di protesta abbiamo deciso di riunire subito il consiglio d’istituto e scritto un comunicato - hanno precisato Lorenzo Vignali, Matteo Gigetti, Regina Mazza e Giovanni Sergi, rappresentanti degli studenti -. Il preside non vuole favorire la colonizzazione anglofona, come dicono i radicali, ma solo spronarci un po’ nel fare pratica d’inglese. E poi, diciamo la verità: noi parliamo tutti i giorni con il preside, praticamente sempre in italiano".

 

Dall’iniziativa del dirigente scolastico, il punto della discussione si è spostato presto sulla presunta tirannia anglofona denunciata dai Radicali. "L’inglese è troppo importante - hanno detto alcune ragazze della II D - sarebbe ancora meglio parlarlo sempre durante le lezioni di lingua". "L’intento del preside è stato travisato e mettere in ballo anche l’Esperanto mi sembra proprio eccessivo", ha aggiunto Giorgia.

 

La maggior parte dei ragazzi: "Prima di tutto studiamo l’italiano, ma il mondo parla inglese. In ogni caso è giusto ascoltare tutte le idee". Non è mancato neanche un gruppo di ragazzi contestatori di Calusi "E’ già difficile confrontarsi con il preside in italiano, l’inglese è solo un modo per creare ancora più imbarazzo".

 

E Fabio Spennato (IV C) si è detto d’accordo con i manifestanti: "Il predominio dell’inglese è ingiusto. Hanno proprio ragione". Infine un drappello di studenti di Larciano — Nicola Bonfanti, Niccolò Neri, Arianna Giacomelli, Serena Magi e Carolina Cecchi — hanno resistito fino alle 14: "Lo scriva, che siamo ancora qui a discutere".