Giovedì 18 Aprile 2024

Scandalo doping fra i ciclisti amatoriali, arrivano le squalifiche più pesanti della storia

Di fatto inibiti a vita i fratelli Falzarano e Sgambato, tutti di Monsummano, oltre al campano Galletta: si va da 15 a 25 anni di stop

Alfonso Falzarano nell'estate 2014 quando vinse la Prato-Abetone

Alfonso Falzarano nell'estate 2014 quando vinse la Prato-Abetone

Monsummano Terme (Pistoia), 16 gennaio 2015 - E’ arrivata la sentenza definitiva del Tribunale Nazionale Antidoping (prima sezione) del Coni in merito all’Operazione Amateur della Procura di Massa del 22 marzo 2013 che vide 25 indagati, quattro arresti in carcere, due ai domiciliari, dieci obbligati a presentarsi alla polizia giudiziaria con ventidue perquisizioni in sei regioni. Furono coinvolti quasi tutti cicloamatori, diversi dei quali protagonisti quasi tutte le domeniche ed anche nelle vesti di vincitori.

Il pistoiese di Monsummano Terme, Alfonso Falzarano (trentaseienne tesserato ACSI) e vincitore tra le altre gare lo scorso anno in luglio della Prato-Abetone e in ottobre della Gran Fondo di Roma, è stato squalificato per 15 anni. Stessa squalifica anche per il fratello più giovane di tre anni Raffaele (non tesserato), residente a Lamporecchio, mentre per Michele Sgambato, 37 anni, altro cicloamatore toscano di Monsummano Terme, l’inibizione è di 20 anni.

Tutti e tre hanno avuto la sanzione accessoria delle multe e tutti e sono stati condannati al pagamento delle spese processuali. Oltre ai tre cicloamatori toscani squalificato addirittura per 25 anni anche il campano Carmine Galletta, oltre a 3000 euro di multa e alle spese processuali. Una sentenza clamorosa, sicuramente la più pesante nella storia del ciclismo amatoriale, ma d’altra parte, come riferito dagli inquirenti, il traffico di sostanze dopanti emerso era consistente e notevole anche le dosi di farmaci sequestrate.