Calzaturificio Balducci, accordo per i dipendenti in mobilità

Indennizzo economico e mensalità di maggio in arrivo

Accordo raggiunto tra sindacati e la proprietà del calzaturificio Balducci

Accordo raggiunto tra sindacati e la proprietà del calzaturificio Balducci

Montecatini 25 maggio 2016 -   Si è conclusa nella notte tra lunedì e martedì, la vicenda relativa alla procedura di mobilità per i 45 lavoratori del calzaturificio Balducci di Pieve a Nievole. L'accordo prevede un indennizzo economico per tutti i lavoratori pari a 7500 euro lordi da corrispondere al momento del licenziamento. Inoltre, verrà pagata la mensilità di maggio, non coperta dalla cassa integrazione ritirata il 30 aprile, e, insieme alla stessa mensilità, saranno liquidate tutte le competenze relative alla chiusura del rapporto di lavoro, mentre per il Tfr sarà erogata soltanto una quota e la rimanente seguirà invece il percorso di richiesta di procedura di concordato che l'azienda ha manifestato di avviare a breve. Un numero residuale di dipendenti continuerà la propria attività legata alla liquidazione in atto con il termine massimo di permanenza individuato nel 29 dicembre.

 

"Un accordo  soddisfacente - dicono in un comunicato congiunto Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil - che permette ai lavoratori del calzaturificio Balducci di percepire oltre all'incentivo all'esodo le proprie competenze in tempi rapidi rispetto alla possibilità di rallentare quelle erogazioni rispetto a procedure che potrebbero prevedere il coinvolgimento del Tribunale a breve. Una soddisfazione parziale comunque, rispetto all'esito sperato di rivedere avviata l'attività da parte di nuovi imprenditori, speranza vanificata dalla scelta della famiglia Balducci di vendere il marchio e le licenze all'azienda Asso di Fermo nelle Marche".

 

"Rimane infine il rammarico - concludono i sindacati -  per la mancata volontà della famiglia Balducci di attivare a proprie spese un percorso di ricollocazione dei dipendenti attraverso agenzie specializzate per il quale il Sindacato ha insistito per un inserimento nell'accordo. Ciò avrebbe , a nostro avviso, dato un segnale di ulteriore e partecipata vicinanza ai propri dipendenti. Auspichiamo comunque che ciò possa essere rivalutato e quindi recuperato anche attraverso il coinvolgimento dei soggetti istituzionali  che ringraziamo per l'impegno profuso in questi mesi di vertenza, considerando quindi l' opportunità di promuovere politiche attive per il lavoro, con gli strumenti a disposizione, al fine di tenere conto della delicata e problematica situazione di difficoltà per la ricollocazione dei 45 dipendenti".