Buggiano, un prete-ingegnere alla guida di due parrocchie

Don Fabiano si occupa di San Pietro Apostolo e dell'antica pieve del Castello

Don Fabiano Fedi

Don Fabiano Fedi

Montecatini 23 luglio 2014 - Don Fabiano Fedi, sacerdote di 39 anni, laureato in ingegneria, ordinato sacerdote il 29 giugno 2013, nella ricorrenza del suo battesimo, è l'attuale amministratore delle parrocchie di San Pietro Apostolo (il santuario del Santissimo Crocifisso) e di Maria Santissima della Salute e San Niccolao di Buggiano. Succede all’amatissimo don Franco Sbrolli, che ha dovuto limitare il suo impegno per motivi di salute.

«Ma che comunque — sottolinea don Fabiano —  è sempre nel cuore di tutti noi». La madre di don Fabiano è di Borgo, mentre il padre era di Badia a Pacciana nel pistoiese. Don Fabiano ha l’incarico di amministratore parrocchiale dal 1° luglio, mentre in precedenza ricopriva il ruolo di viceparroco su nomina del vescovo di Pescia, Giovanni De Vivo. E’ anche responsabile della pastorale giovanile per la Diocesi e insegnante di religione al liceo scientifico Coluccio Salutati di Montecatini. «Il vescovo — ricorda —mi aveva nominato viceparroco il 18 agosto dell’anno scorso, durante la messa solenne per la ricorrenza del Santissimo Crocifisso, che quest’anno, come per ogni quinquennio, sarà festeggiata in modo speciale. Il 18 agosto del 1399 infatti si verificò il miracolo del Santissimo Crocifisso ligneo, dal cui volto, come riferito da alcuni fedeli, scaturì sangue: il miracolo tuttavia non è costituito da questo fenomeno, ma dal fatto che produsse la pace in Buggiano, in un periodo di lotte fratricide». 

Don Fabiano racconta com’è nata in lui la vocazione.«E’ stato un processo graduale —afferma — da sempre ho frequentato la parrocchia, per tanto tempo, in particolare, quella di Santa Rita a Margine Coperta. Ero attivo nei gruppi parrocchiali, poi nell’azione cattolica anche a livello diocesano. Ho iniziato a pormi delle domande, a esplorare, come ogni essere umano, la strada della ricerca della felicità e ho capito che a me non era sufficiente la normale via di santificazione del cristiano nel matrimonio. Sono stato anche fidanzato e, dopo la laurea in ingegneria, ho lavorato come grafico disegnatore».