Bocciodromo, il Comune sfratta Moreno Zinanni

Ma il presidente della Bocciofila resiste e presenta ricorso contro il provvedimento

Il presidente Zinanni (ultimo a destra) con la squadra

Il presidente Zinanni (ultimo a destra) con la squadra

Montecatini 26 novembre 2015 - Il Comune sfratta Moreno Zinanni, attuale gestore del bocciodromo, e si prepara a concedere un affidamento temporaneo della struttura. Ma il patron della Bocciofila Avis non ci sta e ha già presentato opposizione al procedimento esecutivo, oltre a una richiesta di risarcimento nei confronti dell’amministrazione. Si conclude in questo modo la lunga controversia tra le due parti, da tempo in guerra tra loro per una serie di mancati pagamenti e contestazioni di lavori non fatti. Lo sbarco della bocciofila Avis in serie A e il successo riscontrato tra i frequentatori non hanno aiutato a trovare un accordo.

 

“Il bocciodromo – sottolinea il Comune – oltre a essere un impianto di rilievo per la città, rappresenta da sempre un centro di aggregazione per la gente. In particolare è sede di associazioni e luogo di svago di un nutrito gruppo di frequentatori che vi trascorre ore liete in amicizia. Per questo motivo, con lo scopo di garantire la continuità e la frequentazione di attività ricreative e sociali, l’amministrazione è costretta a perseguire le vie legali per riottenere nei modi opportuni la proprietà. Provvederemo in tempi brevi a un affidamento provvisorio della struttura a soggetti con requisiti idonei, attraverso una gara”.

 

L’amministrazione ricorda che “la concessione con la società Bocciofila Avis è scaduta il 31 dicembre 2010. La società che gestisce l’impianto non aveva provveduto al pagamento dei canoni di concessione già prima di quella scadenza e il Comune ha agito giudizialmente per il pagamento. La Bocciofila si è opposta, lamentando la mancata effettuazione dei lavori di manutenzione del tetto da parte del Comune, che è proprietario della struttura. Nel 2011 è stato trovato un accordo, in virtù del quale la Bocciofila si è impegnata al pagamento rateizzato di quanto dovuto e l’ente ha prorogato la concessione fino al 31 dicembre 2012”.

 

Il Comune afferma che “da tale data, la Bocciofila non ha rispettato l’accordo e nemmeno ha provveduto a pagare al Comune le somme dovute, prima e dopo, per cui l’ente ha reagito con una nuova ingiunzione nel 2012, alla quale il gestore si è opposto chiedendo la sospensione dei pagamenti dovuti. Il tribunale ha respinto la richiesta della Bocciofila Avis. Nel 2014, il Comune è stato costretto a una nuova ingiunzione per il pagamento degli importi pregressi e di quelli maturati nel frattempo. Anche in questo caso la Bocciofila si è opposta, ma il tribunale ha respinto di nuovo la richiesta di sospensione. Non potendo tollerare oltre il perdurare di tale situazione, l’amministrazione nel 2015 ha chiesto il rilascio della struttura. La Bocciofila Avis ha fatto opposizione al Tar, che ha respinto la domanda di sospensione dell’ingiunzione di rilascio. Essendo tutti gli atti esecutivi, il Comune non intende proseguire oltre e ha avviato l’esecuzione del rilascio per ottenere la disponibilità della struttura”.

 

Moreno Zinanni, presidente della Bocciofila Avis, replica che “la società ha fatto opposizione all’esecuzione dello sfratto e un’udienza in merito è prevista l’11 dicembre, nel frattempo l’ufficiale giudiziario ha rimandato tutto al 18 febbraio. Abbiamo sospeso i pagamenti perché il Comune, nonostante molte dichiarazioni, non ha mai messo a posto l’interno della struttura. La Bocciofila, in 10 anni, ha speso 200mila euro in lavori di messa a norma e parte degli affitti. Persino gli arredi interni sono stati messi grazie all’impegno economico della Bocciofila Avis. Siamo sempre stati propensi a pagare il canone, ma dal Comune non c’è mai stata la volontà di provvedere alle opere necessarie, a parte una piccola riparazione. Per colpa di questa situazione dobbiamo rinunciare a 6-7 gare l’anno, che ci porterebbero incassi rilevanti. Il 5 febbraio, inoltre, sarà discussa la causa relativa alla nostra richiesta di risarcimento danni al Comune per 108mila euro”.