Sindacati infuriati con Balducci "Proviamo soltanto rabbia e disprezzo"

Dura risposta di Cgil e Cisl: "Nessun rispetto per i lavoratori"

Il calzaturificio Balducci

Il calzaturificio Balducci

Montecatini 1 maggio 2016 - La famiglia Balducci ha venduto il marchio dello storico calzaturificio alla Asso di Fermo mentre negli incontri ai tavoli istituzionali (uno era in programma in Regione per il 5 maggio) diceva di impegnarsi a cercare soluzioni per una continuità produttiva che salvasse il lavoro di 45 famiglie. La vicenda è al centro della dichiarazione congiunta della segretaria generale di Cgil Pistoia Gessica Beneforti e del segretario generale di Filctem Pistoia Michele Gargini.  

«La notizia della cessione del marchio e delle licenze alla società Asso di Fermo – dichiarano – rappresenta purtroppo la pietra tombale sul futuro di 45 famiglie. La speranza di una possibile continuità produttiva e occupazionale si è infranta grazie all’irresponsabilità della famiglia Balducci. Rabbia e disprezzo non possono che essere i primi sentimenti che ci colgono verso un’imprenditoria che può solo vergognarsi per il comportamento tenuto in spregio ai lavoratori e alle istituzioni. E’ ormai ben chiaro come questa operazione fosse stata pianificata da tempo e sostanzialmente conclusa anche quando ci si presentava falsamente disponibili alle istituzioni e alle organizzazioni sindacali, dichiarando ai collaboratori di una vita, le maestranze della gloriosa Balducci che fu, di considerarli una priorità assoluta». 

«Dove sta la trasparenza, l’onestà, la lealtà? C’è solo il disprezzo – continuano – delle persone, delle istituzioni, della comunità tutta, lo sfregio della Carta Costituzionale, che enuclea tra i suoi principi fondamentali, la responsabilità sociale dell’impresa. Che tristezza. Del resto che cosa potevamo aspettarci da coloro che brindavano alla nuova attività di gestione eventi nella villa di famiglia, ex dimora dei genitori e forse, viene da pensare oggi, anche alla vendita del marchio, mentre i lavoratori facevano 600 chilometri per tornare alle 5 del mattino da Milano, dove avevamo portato un appello di 47 secondi in televisione per ricercare un valido progetto di continuità. Difficile rassegnarsi a questo epilogo. Certo è che unitamente alle istituzioni – concludono Beneforti e Gargini – faremo tutto quanto possibile per assicurare sostegno ai lavoratori e alle loro famiglie».