Il calzaturificio Balducci mette in mobilità 12 dipendenti

Sindacati in rivolta: "Un duro colpo per l'occupazione"

Avviata la procedura di mobilità al calzaturificio Balducci (foto d'archivio)

Avviata la procedura di mobilità al calzaturificio Balducci (foto d'archivio)

Montecatini 4 ottobre 2015 - Il calzaturificio Balducci, storica azienda di Pieve a Nievole, apre la procedura di mobilità per 12 dei 57 lavoratori in forza all’impresa, oltre il 20% di tutto il personale. La notizia è stata comunicata ai sindacati il 30 settembre, con una lettera, scatenando la preoccupazione di tutte le organizzazioni. E da loro arriva subito una dura risposta agli intenti dell’azienda.

 

“Soltanto tre mesi fa – dicono in un comunicato congiunto i rappresentanti dei lavoratori del settore calzaturiero di Cgil, Cisl e Uil – era stata chiusa, su base volontaria con accordo sindacale, una procedura di mobilità per 4 dipendenti. Oggi ci troviamo davanti a una nuova procedura che, sostanzialmente, mette in discussione l’intera struttura aziendale, chiudendo interi reparti. Nell’incontro del 27 agosto, a fronte della ventilata possibilità di ulteriori riduzioni, la stessa azienda, nella persona dell’amministratore Nucci, aveva mostrato nervosismo, abbandonando il tavolo di confronto davanti alle proposte alternative al licenziamento avanzate dai sindacati. La ditta ha poi rotto il silenzio con un atto formale. Ci troviamo di fronte a una nuova procedura di mobilità che manda a casa i lavoratori senza tenere conto delle estreme difficoltà per gli interessati e le loro famiglie”.

 

Cgil, Cisl e Uil non condividono “questa scelta che sembra derivata da un calo di fatturato, nonostante i bilanci passati abbiano registrati attivi con forti risparmi sul costo del personale, in conseguenza anche alla mobilità del 2013, in cui erano stati espulsi 22 lavoratori. Gli investimenti annunciati per incrementare le vendite potranno dare frutti solo nel medio periodo e, anche per questo, riteniamo sbagliato espellere oggi personale in modo ragionieristico, senza invece attendere, trovando soluzioni alternative, gli effetti di queste azioni.

 

Si rischia quindi di attivare un processo di pura commercializzazione del prodotto, perdendo le conoscenze e le professionalità oggi esistenti, oltre ad aggravare una situazione già fortemente provata sul piano sociale nella nostra provincia. Lunedì 5 ottobre si terrà il primo incontro previsto dalla procedura, nel quale confermeremo la posizione di contrarietà ai licenziamenti e, successivamente, saranno effettuate le assemblee con i lavoratori”.

 

Per decenni, il calzaturificio Calducci di Pieve a Nievole ha rappresentato una vera e propria eccellenza, a livello nazionale e internazionale, nella produzione di scarpe da bambini. Adesso, in appena due anni, l’azienda ha deciso di ridurre in modo sensibile il personale, con la messa in mobilità, complessivamente, di 34 dipendenti.