Terme, Arizzi e Pellegrini dicono no all'ingresso nella commissione tecnica

La Regione punta a inserire funzionari e dirigenti dell'amministrazione fiorentina IL NODO DELLE NOMINE NELLA COMMISSIONE REGIONE E COMUNE APPROVANO IL PROTOCOLLO DI INTESA

L'avvocato Franco Arizzi

L'avvocato Franco Arizzi

Montecatini 27 febbraio 2015 - Franco Arizzi e Michele Pellegrini rifiutano un'eventuale nomina nella commissione tecnica che dovrà occuparsi dell'uscita della Regione dalla gestione delle Terme e dell'acquisto da parte di Firenze di tutta la proprietà per completare i lavori alle Leopoldine e ristrutturare altri edifici.

 

“Caro sindaco – scrivono l'avvocato e il commercialista nella e-mail inviata a Beppe Bellandi - apprendiamo dalla stampa che potremmo essere chiamati a far parte di una commissione tecnica che i soci della Terme di Montecatini si accingerebbero a costituire. Per questa evenienza desideriamo sin d’ora chiarire che non potremmo accettare un simile incarico perché i nostri impegni professionali e personali ci impedirebbero di seguire i lavori con l’attenzione dovuta”.

 

La nomina degli eventuali componenti della commissione tecnica dovrebbe essere fatta nelle prossime ore e, forse, a questo punto potrebbero esserci davvero delle sorprese rilevanti. I componenti scelti dalla Regione, infatti, dovrebbero essere tutti dirigenti dell'amministrazione fiorentina. Così anche il Comune di Montecatini potrebbe seguire questa strada, nominando nell'organismo, a titolo gratuito, i responsabili dei servizi finanziari e legali dell'amministrazione. Nel corso dell'ultimo consiglio comunale, dopo l'annuncio del via libera della Regione al protocollo di intesa, c'è stata una discussione assai animata sui criteri da seguire per la nomina di un'eventuale commissione tecnica.

 

Il percorso da seguire per le Terme, come emerso nelle settimane scorse e mai è stato smentito da Comune e Regione, prevede la sottoscrizione di un mutuo da circa 50 milioni di euro con Cassa depositi e prestiti da parte dell'amministrazione di Enrico Rossi per acquisire tutta la proprietà dell'azienda, consentendo la fine dei lavori, lasciando le scelte relative alla gestione al Comune.