Economia toscana, l'export dei distretti regala il sorriso: +7,1%

Ottimo risultato nel secondo trimestre del 2015: tornano a crescere l'oro di Arezzo e il tessile di Prato

Industria tessile (imagoE)

Industria tessile (imagoE)

Firenze, 12 ottobre 2015 - L'economia toscana continua a essere trainata dall'export dei suoi distretti (+7,1% nel secondo trimestre del 2015) e questa non è una novità. A guardare i dati del "Monitor del distretti della Toscana" (realizzato da Intesa San Paolo per Cr Firenze) un altro aspetto autorizza un certo, moderato, ottimismo: il ritorno in territorio positivo per le esportazioni dell'oreficeria di Arezzo (+ 7%, dopo un anno di forte contrazione delle vendite) e quello del tessile abbigliamento di Prato (+2,5%, dopo un paio di trimestri negativi). 

Nell'analisi si sottolinea come l'accelerazione dei distretti della Toscana sia in linea con la tendenza nazionale, ma certo il +7,1% in un solo trimestre, con un incremento di quasi 225 milioni (e un totale di 3,4 miliardi di export), rappresenta un segnale importante, da leggere con la fondata speranza di una ripresa ancora da compiere.

In questo contesto, come spiega la ricerca di Intesa San Paolo-Cr Firenze, "continua a svolgere un ruolo di traino il mercato degli Stati Uniti che registra un nuovo incremento (+23,7%) confermandosi come primo sbocco commerciale dei distretti tradizionali toscani. Da segnalare il rinnovato dinamismo del mercato europeo e, per quanto riguarda i mercati emergenti, da un lato la prosecuzione del trend di crescita del mercato di Hong Kong (+17,2%), dall’altro la stasi del mercato cinese e l’ulteriore contrazione della Russia (-25,7%) generata dalla svalutazione monetaria e dal crollo del prezzo del petrolio".

Tra i distretti più brillanti, sicuramente i vini del Chianti (+24,7%), l'olio di Lucca (+25%), il cartario di Capannori (+24,7%), il tessile e l'abbigliamento di Arezzo (+12,1%), pelletteria e calzature di Firenze (+8,1%), abbigliamento di Empoli (+8,9%).

​"Subisce un fisiologico rallentamento la pelletteria e calzature di Arezzo (+0,7%) dopo il boom di export registrato negli ultimi quattro anni _spiega l'analisi del "Monitor" _ mentre è buono l’andamento delle esportazioni delle calzature di Lamporecchio (+3,8%). Arretrano invece le calzature di Lucca (-6,4%) e rimangono in territorio negativo l’olio di Firenze (-4,3%) e il florivivaistico di Pistoia (-0,7%). Anche nel secondo trimestre del 2015 si confermano le difficoltà per una importante realtà distrettuale, la concia e calzature di S. Croce sull’Arno (-4,7%), che accusa cali di export su quasi tutti i principali sbocchi di riferimento e, in particolare, sul mercato europeo (Francia, Spagna, Germania). Il sistema casa made in Tuscany vede l’incremento del marmo di Carrara (+9,6%) e i risultati positivi per i mobili di Poggibonsi-Sinalunga (+3,9%) e della ceramica di Sesto Fiorentino (+5,1%). Mantiene invece risultati negativi il distretto del mobile di Quarrata (-6,1%), da tempo in crisi".