L'emulazione del terrore

Il commento del direttore de La Nazione sui fatti di Monaco

Pierfrancesco De Robertis

Pierfrancesco De Robertis

Firenze, 23 luglio 2016 - Il giorno dopo la strage di Monaco i nostri animi sono ancora più attoniti e smarriti di quanto lo fossero nella tarda serata di venerdì, con la carneficina appena compiuta. C'è infatti qualcosa di peggio del terrorismo, ed è chi vuole emulare i terroristi. E' la scoperta che i terribili attentati messi in piedi dall'Isis in vari punti d'Europa hanno prodotto un frutto ancor più avvelenato del terrore che si prefiggevano di diffondere: la voglia di emularli.

E' un effetto devastante, incontrollabile. Perché di terroristi per fortuna ce ne sono pochi - sono perfidi tagliagole ma sono pochi - e invece di matti in giro ce ne sono moltissimi. Il rischio è quindi che l'intento imitativo, unito alle suggestioni xenofobe, sia devastante. I matti non si controllano, non si fanno spiare dai servizi segreti, sfuggono a qualsiasi tipo di monitoraggio.

Il folle di Nizza (anche se non è così sicuro che fosse solo un folle, né che fosse da solo) ci ha fatto vedere poi che per compiere una strage non servono neppure le pistole, ma basta una macchina o un camion.... Le prospettive insomma non sono belle. Viviamo nell'incertezza, e probabilmente dovremo conviverci ancora per un po'.