Firenze, 13 gennaio 2011 - Il calendario di Oliviero Toscani, con 12 scatti di pube femminile, non potra' essere ulteriormente pubblicizzato. E' questo, in estrema sintesi, il pronunciamento dell'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (Iap) che si è espresso oggi, su istanza della commissione Pari opportuinità del Comune di Firenze e al quale si è rivolto anche il ministero per le Pari opportunità.  Durante la presentazione, una decina di ragazze ha protestato alla stazione Leopolda. Quando ha preso la parola lo psichiatra Crepet, una ragazza ha urlato: "Non voglio essere paragonata ad una pelle, ad un oggetto. Questa è violenza. Noi lo sappiamo perchè lavoriamo in un centro anti violenza". Il battibecco e continuato con Marina Ripa di Meana, presente all'evento: "Sono sorpresa di vedere ancora
femministe così". La parola è passata a Vittorio Sgarbi: "Il calendario è carta, la pelle è un oggetto - ha detto il critico ad una ragazza che sta protestando - lei è libera di decidere se farcela vedere o no".

 

Sempre sul fronte polemiche la polizia municipale di Firenze ha invece inviato una segnalazione alla Procura fiorentina ipotizzando il reato di oltraggio alla religione, in riferimento alle pubblicità che utilizzano dei crocifissi alla rassegna Pitti Immagine Uomo, in corso nel capoluogo toscano. È quanto si apprende da fonti di Palazzo Vecchio. Hanno destato infatti scalpore il Cristo vestito all'ultima moda di Cantarelli (per la collezione 'Devoti allo stile') e il manifesto pubblicitario di Carlo Chionna, che ritrae lo stesso stilista in croce con la scritta 'Perdona loro perché non sanno quello che indossanò e la didascalia 'Dio salvi il made in Italy'.

 

Tornano dal calendario di Toscani, l'Iap ha emesso ''una ingiunzione di desistenza della diffusione del messaggio'' ritenendo la comunicazione ''offensiva della dignità della persona, in quanto il corpo femminile viene equiparato alla 'pelle conciata', ovvero sia ad un prodotto che ad un animale, ovvero un animale ucciso, sezionato e trasformato in prodotto di lavorazione''.
 

 

Il calendario di Toscani era stato commissionato a scopo pubblicitario dal Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale di Ponte a Egola e distribuito insieme al numero di gennaio della rivista Rolling Stone. ''I calendari che sono già oggi in edicola, allegati alla rivista - osserva Vincenzo Guggino - credo che rimarranno là dove sono. Non so che cosa deciderà di fare l'editore, ma non è nelle nostre possibilità intervenire su quel che è già in diffusione perché sarebbe, tra l'altro, censura preventiva. E' un po' come per un messaggio pubblicitario trasmesso in televisione. Noi inibiamo ma su quel che è già stato trasmesso non c'è alcuna possibilità di intervento, naturalmente''.

 


L'Istituto precisa, inoltre, che il ''provvedimento ingiuntivo acquisterà efficacia di decisione allo scadere del termine previsto'', ovvero il 24 gennaio, qualora la parte non proponga ''motivata opposizione''.
Soddisfazione per la decisione dell'Iap è stata espressa dalla presidente della Commissione Pari opportunità del Comune di Firenze,  Maria Federica Giuliani, dall'assessore comunale alla pubblica istruzione Rosa Maria di Giorgi, dal presidente del Consiglio comunale Eugenio Giani (che si erano espressi in merito) e dall'associazione di consumatori Aduc.

 

Anche la presidente della Commissione per le pari opportunità del Friuli Venezia Giulia, Santa Zannier, ha scritto al ministro Mara Carfagna, per chiedere la sospensione del calendario di Oliviero Toscani per il Consorzio
vera pelle italiana. Nella missiva, resa nota oggi, Zannier definisce l'immagine promozionale - che ritrae pubi femminili - ''a dir poco provocatoria e, considerato l'intero contesto in cui è stata inserita, irrispettosa del genere femminile''.

 


''La foto - prosegue Zannier - suscita sdegno anche per il fatto che il calendario viene presentato in una città già segnata dall'orrore di omicidi in cui si è infierito sul pube femminile. Auspico fortemente che anche questa volta, come già avvenuto in passato, un deciso intervento del ministero presso l'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, anche nei confronti di nomi importanti nel campo dell'arte pubblicitaria, blocchi messaggi volgari e offensivi e rivendichi la necessità di promuovere, anche in occasione degli annunci promozionali, un corretto rapporto fra i generi e il più pieno rispetto della dignità della persona femminile''.

 

Il comitato di controllo dell'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria ha ritenuto la comunicazione commerciale 'Pelle conciata al vegetale in Toscana', diffusa attraverso il calendario di Toscani ''in contrasto con gli art. 1 -
Lealtà della comunicazione commerciale, e 10 - Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona - del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale''.

 

 "Oliviero Toscani ha fatto un calendario antico. Sarà perché ce ne sono il doppio". Lo ha detto Vittorio Sgarbi durante un evento, oggi a Pitti Uomo, a proposito del calendario tanto contestato che ritrae 12 'nature femminili' commissionato dal Consorzio vera pella conciata al vegetale di Ponte a Egola. L'Istituto di autodisciplina pubblicitaria, anche dopo l'intervento del ministro Carfagna, ha emesso un'ingiunzione di desistenza della diffusione del messaggio. Il calendario sarà presentato oggi pomeriggio alla Stazione Leopolda.