Il suo cuore non batte più, le mettono a fianco il figlio di 3 mesi e accade il miracolo

L'avevano rianimata per 45 minuti, era ancora viva solo grazie alle macchine...Ma non aveva smesso di lottare

Elettrocardiogramma

Elettrocardiogramma

28 maggio 2015 – L'avevano rianimata per 45 minuti. Il suo cuore aveva smesso di battere, colpa di un rarissimo virus al miocardio. Holli Cheung, 36 anni, era sospesa tra la vita e la morte al Queen Elizabeth Hospital di Birmingham, in Inghilterra.

Era attaccata le macchine, ma lottava. Di ragioni per non mollare ne aveva tante, una però la teneva aggrappata alla vita più di ogni altra cosa. Da tre mesi era diventata mamma, il piccolo Jordan la stava aspettando, doveva restare: non c'erano altre possibilità.

Il suo quadro clinico, però, si stava aggravando: da 10 giorni il suo cuore batteva solo grazie all'ausilio delle macchine. La sua vita era appesa a tanti fili e qualche monitor. I medici le avevano parlato chiaro: per salvarla erano pronti anche a sottoporla a un trapianto di cuore, l'avevano già messa in lista d'attesa.

Quella sera suo marito decide di portare al suo capezzale il piccolo Jordan. Lo stende al fianco della madre per qualche ora. Dormono insieme, quei fili e quelle macchine Jordan avrà la fortuna di non ricordarseli mai. La mattina dopo, accade l'incredibile: i medici controllano i monitor una, due, cinque volte. Il cuore di Holli è tornato a battere autonomamente. Ora la aspetta una lunga convalescenza, ma il virus pare sconfitto. “Non so se sia stato un miracolo, le infermiere ne sono convinte - racconta la donna a Metro -. Qualcuno dice che è stata la forza dell'amore di madre. Io non so bene cosa sia successo, ma so che Jordan era la ragione per cui non avevo mollato. E in qualche modo, è stato lui a risvegliare il mio cuore”.