Mercoledì 24 Aprile 2024

I cattivissimi Minions all'assalto. Ecco il trailer

Sbarca in Italia il film d'animazione campione di incassi nel mondo

I Minions in una scena del trailer

I Minions in una scena del trailer

Roma, 27 agosto 2015 - I Minions sulla scia dei Puffi, quasi sessant’anni dopo? In un certo senso sì: da comprimari di un grande successo cinematografico (“Cattivissimo Me” e “Cattivissimo Me 2”) sono diventati protagonisti di un successo planetario che oggi sbarca in Italia. Parliamo di Kevin, Stuart e Bob, ovvero i popolarissimi “Minions”, i simpatici e buffi personaggi gialli in salopette che stanno conquistando i botteghini di tutto il mondo, hanno toccato quota 990 milioni di incassi e ancora devono uscire in molti Paesi. Dunque, per questa pellicola (diretta da Pierre Coffin e Kyle Balda, prodotta da Illumination Entertainment e Universal Pictures) si profila l’ingresso nel ristretto club di film che hanno incassato più di un miliardo di dollari. A quale Minion assomigli? Fai il test! Di sicuro c’è che l’incasso del lungometraggio “ Minions” ha già superato quello di “Cattivissimo Me” e del sequel, a conferma della scelta azzeccata di autori e produttori di affidare ai comprimari un ruolo da protagonisti. Qualcosa che accade spesso nel mondo del fumetto e dell’animazione: nel 1958 i “Puffi”, personaggi secondari all’interno della serie a fumetti “Rolando e Pirulì” (o “John e Solfamì”, a seconda delle versioni), diventano protagonisti assoluti e iniziano una storia di successo planetario. Più recentemente, i pinguini del lungometraggio “Madagascar” (Skipper, Rico, Kowalski e Soldato) si sono conquistati uno spazio tutto loro con serie tv e film. Ma potremmo citare anche il Gatto con gli stivali lanciato in “Shrek 2”, la pesciolina “Dory” di “Alla ricerca di Nemo” (la Pixar/Disney sta realizzando “Alla ricerca di Dory”, uscita prevista giugno 2016) e via dicendo. Tornando ai simpatici “Minions”, il loro è forse il caso più clamoroso nell’animazione: costato 74 milioni di dollari il film ha incassato 320 milioni di dollari solo negli Statii Uniti, 67 in Inghilterra, 27 in Russia, 23 in Australia, 11 in Olanda. Un successo straordinario per personaggi animati che affascinano i bambini sia con la loro aspirazione a essere cattivi (la loro vocazione è quella, appunto, di trovare un padrone cattivo da servire) che con quella goffaggine ridicola che li rende irresistibilmente simpatici e, tutto sommato, per questo incapaci di portare a termine un disegno effettivamente malvagio. La loro è, insomma, quella “cattiveria” che attira i più piccoli proprio perché i protagonisti sono così imbranati da non poter essere “cattivi” per davvero. Il lungometraggio racconta la storia precedente all’incontro con Gru (ovvero il protagonista di “Cattivissimo Me”), un percorso attraverso i secoli nel quale i buffi personaggi gialli combinano ogni tipo di involontari disastri nel goffo tentativo di trovare un padrone cattivo da servire. Il loro successo, travolgente anche nel mondo del merchandising, nasce dalla capacità di far ridere ogni tipo di pubblico, dai più piccoli ai più grandi. E così magliette, penne, quaderni, zaini, caramelle (e via dicendo) con le faccette di Kevin, Stuart e Bob spopolano nei negozi, mentre il Web è invaso dalla simpatia di questi personaggi. Un successo che è nato dallo studio di animazione francese Mc Guff (poi entrato nell’orbita Universal Studios), così come francese è il regista Pierre Coffin. Una bella rivincita dell’animazione europea.