Dal Veneto alla Spagna per il midollo. ‘Mamma altruismo’ salva un’altra vita

Addio vacanze in famiglia, la missione di una volontaria fiorentina

Rossana Bagolin pronta a imbarcarsi con il midollo da trapiantare

Rossana Bagolin pronta a imbarcarsi con il midollo da trapiantare

Firenze, 29 agosto 2015 - L’HANNO voluta soprannominare ‘Mamma altruismo’, perché la sua non è soltanto una missione, ma qualcosa di più. Di più urgente persino dei suoi piccoli e amatissimi figli, di suo marito, delle così attese vacanze nella sua terra natìa. Che non ha esitato un solo attimo a lasciare, per qualche ora, da soli, pur di correre, anzi di volare, dove c’era un bisogno estremo e più urgente di lei. È stata una corsa disperata contro il tempo quella che martedì ha catapultato Rossana Bagolin, nel giro di pochissime istanti, lontana dai suoi affetti più cari, ma vicinissimo a salvare una vita che, altrimenti, senza il suo prezioso lavoro e il suo sconfinato senso di solidarietà, si sarebbe spenta.  «È successo tutto nel giro di pochi minuti – racconta Massimo Pieraccini, direttore e fondatore del Nucleo Operativo di Protezione Civile servizio trapianti –. Siamo un’eccellenza assoluta in questo tipo di trasporti, e proprio per questo si rivolgono a noi i centri trapianto di mezzo mondo. Dobbiamo essere pronti, all’erta, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Sempre disponibili ad andare: per noi non esiste domenica, Natale o Ferragosto». «E così lunedì ci è giunta segnalazione di prendere in consegna un midollo osseo, donato in Germania, e di portarlo in Spagna nel minor tempo possibile, dove un ammalato ne aveva urgente bisogno e lo stava aspettando. Abbiamo provato a chiamare Rossana nel pomeriggio, anche se sapevamo che era in vacanza in Veneto con suo marito e i gemellini. Eppure non ha esitato neppure un attimo ad accettare di lasciar tutto per correre a salvare una vita». Il tempo di fare le valigie, di prendere il primo volo per la Germania martedì mattina. Di recarsi al centro donatori tedesco e poi riprendere l’aereo che l’avrebbe portata in Spagna. Dopo aver macinato migliaia di chilometri senza sosta, mercoledì Rossana, giovane mamma di quarant’anni che da tre opera senza sosta come volontaria nel Nucleo, ha varcato l’ingresso dell’ospedale spagnolo dove un ammalato, che come da protocollo non avrebbe visto né mai conosciuto, la aspettava per sottoporsi a quel trapianto così atteso, in cui aveva riposto l’ultima speranza e da cui dipendeva tutta la sua vita. Insieme ai suoi colleghi, tutti recentemente insigniti del titolo di ‘Ambasciatore della solidarietà di Firenze nel mondo’, il Nucleo in oltre vent’anni di missioni ha contribuito a salvare oltre 8500 vite nei cinque continenti. «Per il tempo del trasporto c’è sempre una centrale operativa pronta ad assisterci – ha scritto Rossana nel suo diario virtuale –. Alla fine del viaggio, quando consegniamo queste sacche di Vita, l’emozione è indescrivibile. Oggi per te inizia una nuova speranza amico sconosciuto. E sono felice per te! In bocca al lupo e buona Vita».  Maurizio Costanzo