Massa, 22 febbraio 2014 - A tu per tu con Roberto Pucci. L'allenatore dell'Apuania Romagnano, prima in classifica nel campionato di Seconda Categoria, è uno dei principali artefici di un primato del tutto inaspettato e ottenuto fra l'altro con una squadra che non percepisce alcun rimborso spese. 

Pensava di potersi ritrovare in testa a 8 giornate dalla fine?

“Assolutamente no. Le intenzioni della società erano quelle di fare un campionato tranquillo e di cercare di ottenere la salvezza prima possibile. Il gruppo dell'Apuania l'anno scorso aveva fatto un bel finale di stagione ed aveva già una mentalità diversa ma da qui a riuscire a fare 15 vittorie in 20 partite e a pensare di ritrovarsi primi ce ne passa”.

Quando vi siete resi conto che potevate ambire a qualcosa di più?

Quando abbiamo pareggiato a Stiava in condizioni rimaneggiatissime forse abbiamo preso consapevolezza che potevamo lottare per i play off. Anche negli allenamenti si è vista più convinzione. Mettiamoci in testa comunque che non c'è ancora nulla di definitivo. Mancano sempre tante giornate e può succedere di tutto”.

Che può succedere di tutto lo si è capito anche dalle ultime due giornate. Avete vinto due partite negli ultimi minuti...

“Si, a Monzone abbiamo segnato al 95' ma già al 90' avevamo fallito un rigore mentre domenica scorsa perdevamo 2 a 1 ad un quarto d'ora dalla fine in dieci contro undici. Sono sicuro che se i ragazzi non ci avessero creduto sino alla fine non ce l'avrebbero fatta. Altre squadre, al nostro posto, avrebbero mollato”.

C'è stata una vittoria o comunque una partita che le è rimasta particolarmente in mente?

“Le vittorie sono state tutte belle ma anche tanti pareggi hanno dato soddisfazione per come si è sviluppata la partita. Penso ad esempio al 2 a 2 col Ricortola. E' logico che la vittoria contro il Poveromo ha un posto importante. Avevamo appena perso 3 a 0 con l'Atletico Carrara e tre giorni dopo ci siamo ritrovati a giocare questo big match e lo abbiamo fatto giocando a ritmi altissimi”. 

Chi ritiene la squadra più forte di questo campionato?

Credo che le formazioni più attrezzate siano quelle del Poveromo e del Monti e poi dentro ci metto anche la nostra perchè non siamo lassù per caso. Abbiamo il miglior attacco del torneo e sino a qualche giornata fa eravamo anche tra le prime difese”.

Adesso vi sentite delle pressioni addosso?

“No, e questo è uno dei nostri punti di forza. La dirigenza lascia tranquilli questi ragazzi. Non si parla di nulla. Del resto qui nessuno prende un euro, neanche un rimborso per le visite mediche. E anche nei prossimi anni sarà così. Chi verrà a Romagnano dovrà farlo perchè gli piace l'ambiente, perchè ha voglia di giocare a calcio. Stiamo cercando anche di riavvicinare un po' il paese alla squadra. Quando lo Sporting era in Eccellenza e Promozione eravamo arrivati a zero pubblico. Con persone come me, che sono del posto, ed altri giocatori si sta ricreando un po' anche il legame con la gente”.

Lei ha avuto un'esperienza vincente come dirigente della Massese. Vede analogie con questa da allenatore?

“Mah, parliamo di categorie diverse. Quella Massese che vinse i play off nazionali di Eccellenza era una squadra diventata inarrestabile. All'inizio non c'era il gruppo e neanche la consapevolezza di squadra ma una volta compattato l'ambiente nessuno era in grado di batterci. Il mio è un gruppo diverso al quale però non mancano voglia e cattiveria. Sono ragazzi che giocano sempre partite col pallone a terra e non è facile da vedersi in Seconda Categoria”.

Gianluca Bondielli