Massa, 28 ottobre 2010 - Il Gabibbo ha fatto visita alla Eaton: è arrivato puntuale nella fabbrica occupata dagli operai e ha catalizzato l’attenzione di numerosi passanti. Auto ferme sull’Aurelia per assistere allo show: quando il dramma diventa spettacolo. Così, tra foto, riprese e il sorriso dei tanti bambini, soprattutto figli degli operai cassaintegrati, si è consumato lo show di Striscia la Notizia. La puntata girata alla Eaton andrà in onda sabato sera: vedrete il buffo pupazzo rosso intervistare Giovacchino Pitanti della Rsu, davanti a centinaia di operai fuori dalla fabbrica.

 

Pitanti racconta in pochi minuti quello che è accaduto dal 2008 ad oggi, la dislocazione in Polonia, la cassa integrazione, gli accordi della multinazionale non mantenuti, l’occupazione della fabbrica, la causa in Tribunale per comportamento antisindacale dell’azienda, che in tanti anni ha accumulato profitti e poi ha deciso di lasciare il territorio, senza dare spiegazioni.
 

 

Il Gabibbo commenta: "Una storia allucinante, amici, siamo tutti con gli operai Eaton". Questo quello che vedrete in onda. In realtà il dietro le quinte dello show tutto è stato molto più complesso: svelati anche tanti piccoli trucchi di scena, assieme alla bravura degli autori e dei giornalisti di Striscia. Ci sono voluti due anni prima che Striscia si occupasse di Eaton: i lavoratori avevano già provato a coinvolgerla all’inizio della vertenza, ma solo qualche giorno fa, sono riusciti a farla arrivare a Massa. Forse perché la vertenza si è inasprita o forse a seguito della ribalta nazionale data dai numerosi personaggi politici e sindacali che le hanno fatto visita.
 

 

Con il Gabibbo c’era Massimo Tomagnini, il giornalista che ha parlato con gli operai e i sindacalisti per capire dove, la pungente telecamera di striscia, poteva colpire più duro. "Bisogna puntare sul concetto di multinazionale — ha detto ai sindacati — perché sta lì il nodo italiano, quello che rende la vostra storia nazionale". La troupe ha posizionato i lavoratori davanti ai cancelli sbarrati della Eaton: "Nelle inquadrature voglio vedere la scritta che dice la fabbrica è degli operai" afferma Tomagnini al cameraman, costretto a salire su una scala per le riprese dall’alto.

 

Pitanti ha le sue battute da dire al microfono del Gabibbo, perché in Tv i tempi devono essere rispettati. A fargli le domande, che poi verranno doppiate con l’inconfondibile voce in dialetto genovese del Gabibbo, è lo stesso Tomagnini. Due ciak solo per il Gabibbo e poi l’intera intervista a Pitanti, che si conclude con la folla alle sue spalle pronta a salutare da un palcoscenico ambito.
 

 

Striscia la notizia non si muove infatti per tutti, ed è difficile interessarla ai centinaia di casi che ogni giorno vengono proposti alla redazione. Alla Eaton, però, è venuta: una buona notizia, da una parte, ma un cattivo segno dall’altra, quello che la vertenza è grave, degna dell’attenzione nazionale e della solidarietà di tutti i cittadini italiani.
"Se siamo arrivati a chiamare il Gabibbo — dice Giovacchino Pitanti Rsu Eaton — vuol dire che le stiamo proprio provando tutte; il tempo stringe, abbiamo delle scadenze che sono come una spada di Damocle, non è facile per noi tenere sempre alta l’attenzione sulla vertenza, a volte avresti voglia di chiuderti in silenzio a casa e piangere o riflettere. Lo facciamo per i nostri figli, le nostre famiglie. Lotteremo fino alla fine".