Massa, 23 giugno 2014 - E’ stato condannato a sei mesi senza la sospensione della pena e non potrà più andare a casa della mamma: una signora piuttosto anziana che abita lungo il litorale apuano. La sentenza è stata pronunciata a carico di un uomo arrestato dai carabinieri a novembre dello scorso anno per stalking. E’ un verdetto abbastanza articolato quello pronunciato ieri mattina dal dottor Fabrizio Garofalo in Tribunale a Massa. Anche perché la vicenda, è decisamente complessa.

L’uomo era già noto alle forze dell’ordine per alcune performance «esibizionistiche». Lo scorso anno, poi, alla stazione dei carabinieri si era presentata una vicina di casa della madre dell’uomo, raccontando una storia quasi incredibile. Lei e altre donne della zona non potevano più affacciarsi alle finestre delle loro abitazioni, o semplicemente sostare davanti ai vetri. E quando uscivano di casa non dovevano guardare verso l’alto. Perché se l’uomo in quel momento era nella casa della mamma (e ci andava spesso, a trovare la madre) si metteva a «spiare» dalla finestra. Non solo. Alla vista della vicina, si abbandonava a squallide esibizioni, masturbandosi in modo di farsi vedere da lei.

I militari hanno subito disposto una serie di accertamenti per verificare se il racconto era veritiero . E con loro sorpresa hanno scoperto che l’uomo si «esibiva» proprio come dicevano le vicine di casa dell’anziana donna. Per avere le prove da sottoporre ai magistrati, i carabinieri hanno dovuto fotografare l’uomo mentre faceva proprio quello di cui era accusato. Fino a quando non l’hanno, come dire, «colto sul fatto» e l’hanno subito arrestato.

Il reato contestato all’uomo era piuttosto pesante: stalking. Dopo aver visto quanto risultava dalle indagini, è stata anche disposta una perizia psichiatrica per verificare se l’accusato è sano di mente, ma l’esame clinico ha dato esito negativo. L’uomo non è malato, anche se ha chiaramente qualche disturbo della personalità.

Ieri mattina, a Palazzo di Giustizia, si è svolto il processo. Davanti al dottor Fabrizio Garofalo, nella veste di giudice monocratico, si è seduto l’uomo: giacca e cravatta, magrissimo e fresco di barbiere. Con lui, il suo legale, l’avvocato Guido Bernieri. La seduta è iniziata intorno a mezzogiorno e non è durata molto. Avendo accettato il rito abbreviato, l’uomo ha ottenuto uno sconto sulla pena e alla fine il giudice ha condannato lo stalker a sei mesi (pena non sospesa), al divieto di dimora nella zona e al divieto di avvicinarsi alla casa della mamma. Data l’entità della pena, l’uomo non andrà in carcere. Di lui si occuperanno i servizi sociali del Comune dove risiede. Farà, probabilmente, lavori socialmente utili, magari dove non ci sono donne alla sua... portata. 

Andrea Luparia