Massa, 22 giugno - «FIDARSI è bene, non fidarsi è meglio». Ma non tutti la pensano così. E di questi tempi, quelli che un giorno la storia forse ricorderà come «l’epoca in cui la disonestà era mal comune mezzo gaudio», trovare ancora chi ripone fiducia nel prossimo, ha del miracoloso. Una fiducia quella di mostrata da Umberto Roffo, editore di radici spezzine e massese d’adozione, dovuta ad una “forma mentis”, che non contempla l’arte dell’inganno, tanto cara al Belpaese. Così da qualche tempo ai Ronchi, nel chiosco librario che quest’anno spegnerà la sua dodicesima candelina, chi vuole acculturarsi, o trovare una lettura più o meno impegnativa, può farlo scegliendo tra i testi di ogni tipo. E fino a qui niente di strano. Ma se l’editore, per certi versi sognatore, non è presente perché impegnato, o distratto, dall’enfasi dei suoi ricorrenti incontri con scrittori, poeti, letterati e artisti di ogni genere, dov’è il problema? «L’importante — è Roffo stesso a raccontarlo — è lasciare il “quantum” nell’apposito contenitore». Conosciuto da tutti, marinelli ma non solo, l’editore di Memoranda Edizioni, è certo che quella di lasciare i libri esposti e  incustoditi,  fidandosi della correttezza dei lettori, sia un’idea che non ha niente di strano. Ma c’è chi invece di questi tempi, oltre che strana la trova anche azzardata. «Umberto è questo — racconta chi lo conosce da tempo, e bene — non solo un uomo di cultura ma un genuino, poco affine al culto del dio danaro». Oltre al contenitore per l’argent, anche un recapito per rintracciare l’editore, nel caso fosse necessaria una breve recensione, tutto a voce sia chiaro. «Chi ricerca costantemente — sottolinea Roffo — la crescita intellettuale e fa della lettura del libro, lo strumento con cui appagare la propria soddisfazione, non può concepire ne sostenere, il furto culturale». Nasce da qui la fiducia di Roffo. «Prima ancora di ricercarla tra le pagine dei libri — precisa l’editore — la cultura delle persone deve esprimersi ne i comportamenti leali». Per il momento tutto sta filando liscio e capitolo dopo capitolo, tanto i lettori che i visitatori, stanno apprezzando l’open space fai da te, definendo Roffo «l’editore sognatore che tutti vorrebbero come amico ma un po meno come custode».

Stefano Guidoni