Massa, 22 giugno - «CI SENTIVAMO in trappola, con le fiamme a pochi metri, finché le porte non sono state aperte e siamo potuti uscire sui binari». Sono stati momenti di grande paura per i 120 passeggeri dell’intercity Napoli - Sestri Levante che nella notte tra venerdì e ieri, sulla linea tirrenica, ha avuto un’intera carrozza divorata dalle fiamme. Tra loro c’era Davide Simone, giovane giornalista freelance, nativo dell’Aquila e massese d’adozione. «Ero partito da Pisa con circa 30 minuti di ritardo — racconta —, quando dopo pochi chilometri, più o meno all’altezza di Migliarino, il convoglio si è fermato. Dato il nostro ritardo, all’inizio ho pensato si trattasse di una sosta per far passare un altro treno, finché non ho notato alcuni poliziotti che con una torcia elettrica in mano facevano segno a noi passeggerei di avanzare. A quel punto sono uscito dal mio scompartimento e ho sentito parlare di incendio». E’ stato il macchinista ad accorgersi che c’erano dei problemi: ha fermato il convoglio e via via è scattato l’allarme tra i passeggeri. «Si immagini! — prosegue il giornalista — Ho cercato di uscire, ma le porte erano chiuse. Per qualche minuto si è diffuso il panico, perché ci sentivamo in trappola, con le fiamme a pochi metri, finché le porte non sono state aperte e siamo potuti uscire tra i binari. Immediatamente, però, si è affacciato un nuovo problema: il fumo. Abbiamo cercato di ripararci alla meglio respirando attraverso i fazzoletti, ma non è stato facile».
NONOSTANTE la situazione di pericolo e la paura, nessuno è rimasto ferito: «I soccorsi sono arrivati immediatamente sul posto — racconta ancora Davide Simone — ed hanno assistito i passeggeri intossicati o sotto choc. Dopo circa una quarantina di minuti, le ambulanze ci hanno condotti a gruppi nella piazzola antistante il casello di Pisa, dove abbiamo aspettato i bus navetta che ci hanno ricondotti a casa. L’attesa è durata più o meno un’ora, e alla fine siamo stati tutti caricati». Il collega desidera «ringraziare il personale della Croce Rossa, dei Vigili del Fuco e della Polzia di Stato per l’ottimo lavoro svolto; ci hanno sostenuti, rifocillati ed aiutati prontamente. L’unica “pecca” è che avrebbero dovuto aprire subito le porte del treno».

Anna Pucci