Carrara, 24 maggio 2014 - Arrestato per truffa, riciclacaggio e per appropriazione indebita il vice presidente della Cassa di risparmio di Carrara Giovanni Berneschi.

 

Lo storico ex presidente del cda di Carige, nonché vice presidente di Abi è stato portato dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Genova agli arresti domiciliari per l’indebita appropriazione di fondi aziendali per 22 milioni.

 

A conclusione di un’articolata indagine della Procura di Genova, coordinata dal procuratore aggiunto Nicola Piacente e dal sostituto procuratore Silvio Franz, la Guardia di Finanza del capoluogo ligure ha eseguito provvedimenti cautelari, emessi dal gip Adriana Petri, nei confronti di noti esponenti del precedente management del gruppo Carige e di alcuni professionisti ed imprenditori immobiliari.

 

Secondo le indagini, Berneschi, che a Ortonovo ha una residenza ed è molto conosciuto, avrebbe contribuito a distrarre 22 milioni di euro dal comparto assicurativo di Carige - Carige Vita Nuova - per riciclarli in Svizzera. Insieme a Berneschi avrebbero agito altre sei persone, alcuni in carcere altri ai domiciliari. Adriana Petri, accogliendo le richieste dei pm ha disposto gli arresti di Ferdinando Giovanni Menconi, carrarese, ex amministratore delegato di Carige Vita Nuova spa (ai domiciliari); Ernesto Cavallini, imprenditore immobiliare (domiciliari); Davide Enderlin, avvocato, cittadino svizzero (custodia cautelare in carcere); Sandro Maria Calloni, imprenditore (custodia cautelare in carcere); Andrea Vallebuona, commercialista di Genova (custodia cautelare in carcere); Francesca Amisano, nuora di Berneschi (custodia cautelare in carcere). L’indagine delle fiamme gialle dimostra l’esistenza di un management fortemente condizionato dal carismatico leader ventennale del gruppo bancario e assicurativo del capoluogo ligure.


Di Berneschi la nostra cronaca si era occupata di recente con la denuncia in Procura di Gian Paolo Poli, un imprenditore della Val di Magra, ridotto sul lastrico che ha accusato Berneschi di averlo truffato per svariati milioni di euro.
L’attuale presidente di Banca Carige, Cesare Castelbarco Albani, interviene e precisa: «Abbiamo preso atto delle iniziative intraprese dalla magistratura, nell’operato della quale riponiamo piena fiducia. Da quanto si apprende Banca Carige risulta parte lesa. Pertanto ci riserviamo di intraprendere, a tutela del Gruppo, tutte le più opportune iniziative nelle sedi competenti».


Le indagini hanno permesso di accertare l’indebita appropriazione di cospicui fondi della banca mediante la distrazione di ingenti somme di denaro dalla cassa della società assicurativa del Gruppo Carige attraverso acquisizioni, in forma diretta o indiretta, di immobili e partecipazioni societarie sopravvalutate e celate dietro articolate operazioni commerciali e finanziarie con l’esclusivo fine di giustificare l’esborso di somme di denaro assolutamente sproporzionate rispetto ai reali valori dei beni oggetto di compravendita.
 

Tra il 2006 e il 2009 gli acquisti “gonfiati” di società facenti capo a persone compiacenti avrebbero consentito di portare in Svizzera circa 22 milioni di euro, parte dei quali sarebbero stati impiegati per un importante investimento immobiliare nel territorio elvetico, i cui effettivi titolari sarebbero gli ex massimi vertici del gruppo bancario e assicurativo.


Rilevante, in questo contesto, sarebbe stato il ruolo di mediatore svolto da un avvocato svizzero, attraverso il quale sarebbero transitati i capitali per nasconderne l’illegittima provenienza.
Secondo gli inquirenti, le ispezioni della Banca d’Italia al Gruppo Carige e i mutamenti negli assetti societari e nei rapporti tra la banca e la fondazione avrebbero convinto i soggetti incriminati a riorganizzare i loro capitali all’estero mediante un intreccio di accordi e atti negoziali, secondo una strategia che avrebbe dovuto consentire di contemperare più esigenze e che avrebbe visto, alla fine, anche il subentro nell’investimento immobiliare di un soggetto con precedenti penali per bancarotta.


Berneschi sarà sospeso dai Cda delle controllate del gruppo genovese dove ancora siede. Secondo quanto risulta sono stati convocati per martedi’ i board di Cassa di Risparmio di Savona e di Cassa di Risparmio di Carrara, che dovranno deliberare sulla posizione del consigliere. La normativa prevede la sospensione dalle funzioni per gli amministratori che subiscono misure di custodia cautelare.