Villafranca Lunigiana, (Massa Carrara), 21 aprile 2014 - Lo hanno trovato appeso a testa in giù   a 12 metri d'altezza attaccato al traliccio dell'alta tensione dove si era arrampicato per portare via i cavi di rame.

 

A fare la macabra scoperta alcuni turisti che ieri intorno alle 17 passeggiavano nella zona di Cerreta, nei boschi alle porte di Filetto. Sull'esatta dinamica dei fatti sono ancora in corso le indagini da parte dei carabinieri di Pontremoli intervenuti sul posto insieme ai tecnici dell'Enel, vigili del fuoco di Aulla e ai sanitari della  Misericordia. L'uomo, un giovane con ogni probabilità straniero, si è arrampicato sul traliccio  assicurandosi con alcune corde, al collo una tronchesina da utilizzare per tranciare i cavi ai quali però non ha fatto nemmeno in tempo di avvicinarsi.

 

E' stato folgorato dalla una micidiale scarica arrivata dalla linea che in quel tratto passa a 15mila volt, così forte da colpire anche a distanza di metri dalla sorgente. Il giovane investito dalla micidiale scarica è stato sbalzato all'indietro, è caduto rimando aggrappato al traliccio e restando appeso a testa in giù. Ai soccorritori avvertiti da chi ha dato l'allarme si è presentata una scena raccapricciante: il giovane completamente carbonizzato e praticamente irriconoscibile.

 

Al momento non è ancora nota la sua identità anche perché addosso non gli sono stati trovati documenti. Per permettere la rimozione del corpo i tecnici dell'Enel hanno dovuto sospendere l'erogazione dell'elettricità nella zona di Filetto; dopo circa tre ore di lavoro il cadavere è stato rimosso e portato all'obitorio di Pontremoli dove il medico legale dell'Asl effettuerà l'autopsia: pochi dubbi sulle cause del decesso, da chiarire invece da quanto tempo il giovane fosse lì.

 

Da quanto emerso infatti potrebbe trattarsi di un giovane straniero allontanatosi giorni fa con un amico da Bagnone, la moglie aveva presentato anche denuncia di scomparsa. Sempre secondo alcune indiscrezioni, l'amico  dopo la tragedia si sarebbe allontanato e potrebbe aver lasciato l'Italia subito dopo. Alcuni residenti della zona hanno segnalato come alcuni giorni fa in zona fosse andata via l'energia elettrica, non è escluso che l'episodio possa essere ricollegato al tentativo di furto e dalla successiva tragedia. Non solo: sempre in zona erano stati rubati cavi di rame da un traliccio dell'alta tensione in disuso. Probabile che il giovane e il presunto complice pensassero che anche quello dove si sono arrampicato fosse spento. Non era così.Un'imprudenza costata la vita a una giovane vita.

Monica Leoncini
Claudio Masseglia 

 

 

Una macabra scoperta durante la passeggiata di Pasqua. Hanno guardato in alto, nei pressi di un traliccio, e hanno visto la sagoma di un uomo folgorato da una scarica da 15mila volts. Si tratta di un trentenne rumeno che si è arrampicato con un'imbracatura. Secondo le prime ricostruzioni cercava di rubare parti in rame delle condutture elettriche. Aveva con sé una pinza. Sarebbe accaduto durante la notte. Il giovane, proprio per l'imbracatura, non è caduto ma è rimasto attaccato all'alto traliccio. Sono intervenuti i carabinieri e i vigili del fuoco per la rimozione del corpo. Per permettere le operazioni è stata tolta l'elettricità alle abitazioni della vicina frazione di Filetto. 

L'uomo sarebbe rimasto senza vita appeso al traliccio per almeno dieci giorni. E' questo un altro macabro particolare. Dieci giorni fa nella zona c'era stato un black out. Un episodio a cui non era stato dato troppo peso, ma potrebbe essere stato causato proprio dal trentenne nei momenti in cui appunto è rimasto folgorato. 

Il corpo è stato recuperato e trasportato all'obitorio di Pontremoli. E' stata disposta l'autopsia dal pm Alberto Dello Iacono della procura di Massa.