Carrara, 17 gennaio 2014 - MARMO: nel 2013 sono state portate a valle 4mila tonnellate di materiale lapideo. Oltre tre quarti sono terre, scaglie e scogliere, solo un quarto sono blocchi. Complessivamente la produzione rimane in linea con quella del 2012. Dubbi sui dati delle scaglie scure. Il Comune ha presentato ieri i dati relativi alla produzione a monte dell’anno appena trascorso.

Si tratta di un primo bilancio che, in attesa di sapere le esatte ricadute economiche sulla città, non mostra comunque grandi cambiamenti rispetto a dodici mesi prima. Il dato generale parla di un aumento complessivo di 380mila tonnellate di materiale estratto, numeri però che sono fortemente condizionati dalle impennate dei passaggi alle pese di scogliere (102mila tonnellate contro 21mila del 2012) e tout venant (428mila contro 223). Per quanto riguarda invece le voci più ‘sensibili’ non si registrano grossi stravolgimenti. I blocchi si sono attestati nei dodici mesi su 927mila tonnelate, con un incremento netto di 56mila rispetto al 2012.

Un incremento simile in termini assoluti lo hanno registrato anche le scaglie bianche che dal milione e 164mila del 2012 sono passate a un milione e 230 mila nel 2013 (più 66mila tonnellate). Sono invece calate di 60mila tonnellate le scaglie scure (un milione e 271mila contro un milione e 331mila del 2012). Un dato quest’ultimo che, come già avvenuto negli anni passati, ha attirato l’attenzione da parte degli uffici comunali che sembrano non essere completamente convinti della sua veridicità. «Dalla conoscenza che abbiamo delle nostre cave — ha spiegato il dirigente Marco Tonelli durante l’ultima seduta della commissione Marmo — le scaglie bianche dovrebbero essere molte di più. Allo stesso tempo i settori in cui vengono utilizzate le scaglie scure, a cominciare dall’edilizia, sono quelli che hanno risentito di più della crisi, eppure non abbiamo mai registrato cali significativi nei quantitativi portati a valle. Dietro a questi dati — ha proseguito — siamo convinti possa nascondersi una parte di elusione o addirittura evasione fiscale che cerchiamo di individuare e contrastare». Una preoccupazione, quella di Tonelli, che viene ripresa anche da Luca Pugnana (Psi). «E’ necessario — ha detto — fare chiarezza su questi dati. Scaglie, scogliere e terre sono tre quarti del materiale portato a valle e su di loro si gioca una partita importante. Visti i numeri, d’altronde, basta poco a spostare grandi quantità di denaro».


CLAUDIA Bienaimè (Idv), invece, ha chiesto di avere lumi riguardo la morosità per quanto riguarda il mondo delle cave, una partita che, dati alla mano, riguarda oltre 2milioni di euro sugli oltre 17 incassati complessivamente dal Comune. «Secondo gli ultimi riscontri dei nostri uffici — ha spiega Marco Tonelli — la morosità complessiva si attesta a circa il 15%. Per recuperare queste somme — ha aggiunto — seguiamo la legge sui mancati pagamenti, arriviamo a iscrizione a ruolo e recupero coattivo dopo 240 giorni».