Marina di Massa, 29 luglio 2013 - «PERDÒNO molto, ma non tutto. Dimentico subito, ma non per sempre. Non porto rancore ma detesto chi mi prende in giro». Parole taglienti come una lama, postate su Facebook solo tre ore prima di compiere quel gesto folle che ha tolto per sempre l’amore di una mamma per i figli. Tanta, troppa, la rabbia, la gelosia accecante che {{WIKILINK}}Marco Loiola {{/WIKILINK}}covava nei confronti della moglie, {{WIKILINK}}Cristina Biagi{{/WIKILINK}}. Un matrimonio finito, un rapporto che nei suoi pensieri doveva essere suggellato con un “per sempre”, ma che a un certo punto si è spezzato. Ieri mattina, preso da un raptus irrefrenabile, a sole poche ore dell’omicidio, Marco Loiola mette all’impazzata post su post sul suo profilo Facebook, una sorta di delirio. Sulla gelosia, sulla vendetta, sulle cose non dette.

«Si sbaglia sempre, si sbaglia per rabbia, per amore, per gelosia. Si sbaglia per imparare. Si sbaglia perché non si è perfetti». E ancora, in un moto convulso: «Sai, ho solo due difetti: il primo è che son troppo buono. Il secondo è che so essere troppo bastardo dopo che te ne sei approfittato del primo». Appena pochi secondi e sul social scrive di nuovo: «Sei sempre la stessa persona, hai solo cambiato modo di mentire». Poi, forse per ricordare alla moglie quella che fino a qualche anno fa era una vita felice, posta la foto con le adorate figlie. Uno scatto di sorrisi, smorfie, risa. «Spento un sogno, non lasciare che ti spenga la vita. Vivila fino in fondo, troverai un nuovo tesoro: la tua serenità!». Per Marco Loiola la serenità era però lontana, la serenità aveva un solo nome, Cristina Biagi, diventata un’ossessione, che per placarsi ha avuto bisogno di sangue e morte. “Eros e Thanatos”, per essere uniti per sempre.