Massa, 30 maggio 2013 - «E’ arrivato in centro alle 8 ed ha parcheggiato negli stalli blu di largo Matteotti, ha pagato ed è salito al terzo piano. Gli abbiamo fatto notare che avrebbe potuto mettere l’auto nel parcheggio sotto il municipio ma ha risposto che non voleva occupare il posto del sindaco». L’addetta stampa Daniela Lori ha raccontato così l’arrivo, ieri mattina presto, del neo sindaco Alessandro Volpi per il passaggio di consegne con l’uscente Roberto Pucci e per gli ultimi adempimenti formali previsti dalla legge prima dell’insediamento.

Pucci ha ricevuto il successore nel suo ufficio e qui i due, soli, hanno parlato a lungo, quasi due ore. Nessuna dichiarazione sul contenuto del colloquio, il primo di cui si abbia notizia da quando i percorsi politici del sindaco e del suo ex assessore al bilancio si sono separati, alcuni mesi fa, fino ad arrivare al confronto finale delle comunali di domenica e lunedì scorsi.

Un confronto che Volpi, uscito vincitore dalle primarie aperte del centro sinistra a cui la coalizione arancione non aveva voluto aderire, ha chiuso senza appello al primo turno, battendo col 54,2% dei consensi anche la candidata che Pucci aveva indicato come suo successore, Gabriella Gabrielli. L’unica concessione ai presenti è stato il saluto di fronte ai fotografi: la stretta di mano, una pacca sulla spalla al suo ex assessore da parte di Pucci, quasi un buffetto la risposta di Volpi.

Subito dopo, Roberto Pucci ha lasciato il palazzo. Tutto si è svolto in un clima quasi surreale: il terzo piano del municipio, occupato soprattutto dagli uffici del sindaco e del presidente del consiglio comunale, era praticamente deserto. Lo staff di Pucci non c’è più, quello di Volpi non c’è ancora.

Testimoni del passaggio di consegne sono stati pochissimi dipendenti comunali, tra cui Massimo Michelucci, segretario di Volpi quando questi era assessore al bilancio, e i tre consiglieri comunali di Partecipazione e cittadinanza che hanno accompagnato Volpi lungo tutto il suo percorso e sono stati rieletti nella lista “Per Massa”.

La mezz'ora successiva è trascorsa in attesa dell’arrivo della presidente dell’Ufficio centrale, il magistrato Antonella Dragotto, organo cui spetta il riepilogo dei voti andati al candidato sindaco in ciascuna sezione elettorale e la sua proclamazione. C’è stato il tempo per un caffè, rigorosamente al distributore automatico interno, e per qualche battuta.

«Mi dicono che non posso più insegnare, che devo andare in aspettativa» ha spiegato con un po’ di disappunto il neo sindaco. «Può fare qualche lezione a noi», ha scherzato il comandante della polizia municipale Santo Tavella. Il suo lavoro di docente di storia contemporanea all’università di Pisa, Volpi non aveva mai voluto lasciarlo: non negli anni in cui ha svolto il ruolo di assessore ma neppure in questi ultimi sei mesi di intenso impegno politico, prima per le elezioni primarie e poi per le amministrative.

Lezioni, esami, ricevimento studenti e sessioni di laurea sono rimasti al primo posto nell’agenda degli impegni quotidiani del candidato sindaco, spiegano gli amici, creando anche qualche problema nell’organizzazione della campagna elettorale. Ma adesso sembra scattare una incompatibilità che costringerà il professor Volpi all’aspettativa. Del resto gli impegni da sindaco si annunciano gravosi e da ieri Alessandro Volpi li ha assunti sulle sue spalle, forte del credito che le persone hanno voluto affidargli con 20.691 consensi su 38.192 voti espressi ma con la consapevolezza che in cambio la città si aspetta risposte.