Firenze, 22 marzo 2013 - Un kit da 150 euro, apparentemente contenente prodotti leciti, veniva spedito anonimamente dalla Campania e arrivava nelle case private di ciclisti amatoriali, pronto per essere utilizzato prima di una gara. Nessuna societa' sportiva al momento risulterebbe coinvolta. Il kit, mostrato durante la conferenza stampa alla procura di Massa Carrara, arrivava nelle abitazioni dei ciclisti come una valigetta contenente creme, ma nelle tasche interne erano celate siringhe e confezioni monouso di medicinali e nuove tipologie di sostanze dopanti. Le indagini che hanno portato a sei arresti, quattro in carcere e due ai domiciliari, e 25 indagati, coinvolgerebbe oltre a numerosi atleti, anche alcuni medici, fidanzate di corridori e spacciatori. L'inchiesta era partita nel 2009, quando i Nas di Firenze effettuarono i primi controlli durante due gare amatoriali in provincia di Massa Carrara: 'Il giro delle Alpi Apuane', svoltosi a Massa, e la 'Gara di Mulazzo' ad Arpiola, in Lunigiana. Da li', a seguito di intercettazioni soprattutto ambientali e pedinamenti, furono intercettati i primi kit per il doping amatoriale. Tra i ciclisti che ne facevano uso, e' stato confermato il nome di un professionista straniero, che risulta al mo mento soltanto indagato come assuntore.